Volley – Maurizia Cacciatori a Cuneo per presentare il suo libro: “L’ho scritto per i miei figli” (VIDEO)

L'ex campionessa di volley è stata ospite di Cuneo Volley, conquistando il pubblico dello Spazio Incontri della Fondazione CRC con la sua simpatia

0
974

Simpatica, disponibile e prodiga di consigli per i giovani, Maurizia Cacciatori ha lasciato il segno a Cuneo, come ha fatto in campo durante tutta la sua carriera pallavolistica. L’ex campionessa, uno dei simboli della pallavolo femminile, capace di vincere tantissimo in quasi 20 anni di carriera, è stata nel capoluogo della Granda oggi, sabato 21 settembre, ospite di Cuneo Volley.

In mattinata ha tenuto una seduta di Team Experience ai Main Sponsor della società cuneese al Pala Ubi Banca, insieme all’Executive coach Roberto Ceschina, nel pomeriggio, nello Spazio Incontri della Fondazione Crc, ha presentato il libro “Senza rete”. Di fronte ad una sala gremita di giovani di Cuneo Volley, dopo l’introduzione del vice presidente di Cuneo Volley Gabriele Costamagna, è stata lei a tenere banco, parlando del libro in cui c’è molta vita pallavolistica, ma non solo: ci sono i momenti difficili, gli inizi, la fatica e i sacrifici fatti per arrivare in alto, gli insegnamenti per i più giovani, ma anche aneddoti leggeri e divertenti, compreso l’abbandono quasi sull’altare di Gianmarco Pozzecco.

“E’ quasi un thriller – ha detto scherzando Maurizia Cacciatori -: dentro c’è di tutto. Dopo averlo letto, la gente mi guarda in maniera diversa, perché scopre cose del mio carattere che non conosceva. L’ho scritto per i miei figli, voglio che sappiano che non sono stata solo la giocatrice di pallavolo, ma anche altro”. I figli che intanto non stanno seguendo le sue orme: “Dicono che la pallavolo rimbambisce! Il maschio gioca a calcio in porta, la femmina gioca a tennis. L’importante è che facciano quello che vogliono e che inseguano i loro sogni”. Proprio come ha fatto lei che, giovanissima, è andata via da casa per giocare a pallavolo: “Avevo 15 anni ed un futuro assicurato, visto che i miei genitori erano imprenditori, ma non era quello che volevo io. A me piaceva stare in palestra, con le mie compagne, allenarmi e giocare a pallavolo. Ho avuto coraggio, ho fatto sacrifici. Dietro i successi c’è stato un percorso non facile, ho dovuto crescere in fretta, ma l’ho fatto senza mai perdere la mia identità”.

Tra i momenti più complicati della carriera, quello in cui il nuovo tecnico della Nazionale Bonitta le disse che non era più al centro del progetto, lei che prima era la capitana di quella squadra: “Non ero preparata a quello. Ho pianto tantissimo in quei mesi, ma ho deciso di affrontare la cosa. Non sono scappata, sono rimasta, anche da terza palleggiatrice, con un altro ruolo”. Perché una delle frasi che ama ripetere è che “la vita è il 10% ciò che accade e il 90% come lo affronti”, come a dire che “si perde solo tempo a lamentarsi, meglio iniziare a trovare soluzioni”.

Maurizia ha risposto alle tante domande arrivate dal pubblico, sottolineando che il “talento va allenato”, che i “veri vincenti si vedono nei momenti difficili” e che “le coppe si cominciano a vincere il lunedì e si ritirano la domenica”. Infine, una riflessione sulla sua vita adesso: “Mai avuto paura di smettere, anzi. Ero un po’ stanca di essere considerata solo la giocatrice di pallavolo. Sono una persona curiosa, parlo bene tre lingue e mi sono reinventata. Bisogna sempre prepararsi, perché meno sai più fragile sei”.

Ecco le parole ai nostri microfoni di Maurizia Cacciatori e del vice presidente di Cuneo Volley Gabriele Costamagna.