Dal “Paschiero” al Liverpool, gli ex compagni raccontano Di Lorenzo: “Un ragazzo d’oro”

Garavelli ci racconta il Di Lorenzo da spogliatoio, Passerò: "Mi rubò il ruolo, era più forte"

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Giovanni Di Lorenzo ai tempi del Cuneo (Foto Marco Farinazzo)

Sembra passata un’era geologica per tante, tantissime ragioni, ma sono sette anni. Stagione 2012/13: l’Ac Cuneo 1905 tocca il punto più alto della sua storia centenaria, disputando il campionato di Serie C1, e consente ad un ragazzino toscano di farsi le ossa tra i grandi. Il suo nome è Giovanni Di Lorenzo da Castelnuovo di Garfagnana, 19 anni e tanta voglia di emergere, come testimoniato dalle 27 presenze finali.

Oggi l’Ac Cuneo 1905 non esiste più e Giovanni è considerato da molti come uno dei giocatori più in forma del momento e potenziale titolare nella nazionale maggiore del ct Roberto Mancini, che si prepara a festeggiare sul campo la qualificazione agli Europei 2020. Appena due giorni fa, a venti giorni dal suo gol alla Juventus con la maglia del Napoli, ha esordito in Champions League con una prova esaltante contro il Liverpool, campione d’Europa.

Il coronamento di un lungo percorso, per certi versi iniziato proprio dal “Paschiero”, insieme a compagni che oggi lo sentono per fargli i più grandi complimenti. “Lo abbiamo sentito nelle scorse settimane per congratularci con lui – ci spiega Marco Garavelli, oggi trequartista del Busca in Promozione – Era un bravo ragazzo ed un giocatore di livello: umile, lavoratore e forte fisicamente, aveva tutte le caratteristiche necessarie per essere indispensabile in C1 e per puntare a qualcosa di importante. Sono davvero felice per lui. Ricordo ancora quando negli spogliatoi prima degli allenamenti io e lui mettevamo in atto alcuni riti, che restano un segreto tra noi, per prendere in giro alcuni nostri compagni. Era davvero un bravo ragazzo”.

A fargli eco è Andrea Passerò, capitano della Giovanile Centallo in Eccellenza, che con Di Lorenzo ebbe un rapporto ancora più “diretto”: “Ad inizio stagione ero io il terzino destro titolare, poi, con le settimane, emerse la qualità di Giovanni ed il titolare da lì alla fine divenne lui. Bisogna essere onesti: era forte, aveva qualità importanti e, nonostante fosse spesso silenzioso, queste con il tempo emersero. Forse non avrei detto che sarebbe arrivato fino alla Champions League, ma guardandomi indietro devo ammettere che gli indizi erano evidenti. Ora ci siamo un po’ persi, ma sono felice per lui: gli auguro di crescere ancora, anche se a questo punto sarà più difficile riuscire a fare sempre di più“.

Il giovanotto del Cuneo arrivato lassù, tanto da essere celebrato addirittura dalla celebre pagina social Romanzo Calcistico proprio nei giorni scorsi: