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Mago Sales presenta la propria autobiografia

Il 14 settembre a Cherasco ci sarà anche Arturo Brachetti. E a ottobre toccherà a Fontanafredda, con Oscar Farinetti

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Don Silvio Mantel­li, sacerdote salesiano noto nel mondo con l’alias di Mago Sales, creatore del Mu­seo della magia di Cherasco che in pochi anni è diventato uno dei fiori all’occhiello dell’offerta turistica della “città delle pa­ci” e del territorio, ha scritto la propria autobiografia, intitolata “Il rischio di essere felici”, che vanta la prefazione firmata da O­scar Farinetti.
La prima presentazione, doverosamente al Museo della ma­gia, in via Cavour 35, a Che­ra­sco, sarà sabato 14 settembre con inizio alle 17,30, in occasione della festa del museo.
A fianco dell’autore ci sarà Ar­tu­ro Brachetti (foto nella pagina accanto, con il sacerdote), trasformista di fama planetaria che coltiva da decenni il rapporto, fatto di grande amicizia e di gratitudine, con Mago Sales.
A moderare l’incontro pubblico sarà il giornalista della Rai Mat­teo Spicuglia.
Poi inizierà la “tournée” promozionale. Giovedì 26 settembre, nel palazzo delle Poste
Ita­liane, in via Alfieri 10, a To­ri­no, sarà emesso un annullo fi­latelico (timbro postale). Sarà pos­sibile avere l’annullo con il semplice acquisto di una cartolina e del relativo francobollo. Per l’occasione saranno stampate cartoline dedicate a Mago Sales che alle 10,30 proporrà uno spettacolo per gli studenti. Alle 17 sarà inaugurata l’esposizione dedicata all’attività nel mondo di don Silvio e ai vari progetti benèfici da lui promossi, seguita dalla presentazione del libro, con Mago Sales a di­sposizione per le dediche.
Ci sarà anche il disegnatore sa­tirico Vittorio Pavesio.
Sabato 26 ottobre al Circolo dei lettori (palazzo “Graneri del­la Roccia”. via Bogino 9, a Torino), alle 21 si terrà un’altra presentazione-conferenza con Mago Sales.
Giovedì 31 ottobre l’appuntamento sarà alla fondazione “E. di Mirafiore”, a Fontanafredda, di Serralunga d’Alba alla presenza di Oscar Farinetti. Si inizierà alle 18,30 e anche in quella occasione Mago Sales proporrà un bre­ve spettacolo.
Don Silvio commenta: «La vita per me è stata ed è una stupenda av­ventura, vissuta tra sor­­prese e magie, a vol­te un po’ dolorose, ma sempre affascinanti. Con­fesso di aver usato più l’incoscienza che la sana preveggenza. Ho seguito più le vie del cuore che quelle della ragione. Sono stato insofferente a molte regole, a volte anche a quelle della vita religiosa, ma non ho mai rinunciato ad aiutare un piccolo della Terra, anche solo annullando, per un istante, la sua paura e il suo dolore so­stituendoli con un sorriso per u­na magia donata. Se dovessi raccomandare qualcosa a un mio amico, gli raccomanderei la mia vita, quella passata come quella presente. Sono contento di aver scelto di “fare” l’artista ma­go e di aiutare così i piccoli della Terra. Sono contento di “es­sere” prete e salesiano. Que­sta non è stata certo una mia scelta. È stata una grazia di Dio e di don Bosco. Tutti due dovevano avere una grande incoscienza per scegliere me, ma poi le cose sono andate come sono andate. Sono ancora tentato di pensare che, per un in­spiegabile patto con la sorte, il tempo della mia vita non sia mai passato. Sono nato piccolo e sono rimasto piccolo. Ricordo il mio primo gioco: una scatola di giochi di prestigio. Ora, a di­stanza di molti anni, sono ancora lì che gioco, e non mi pento. Sono contento di esistere e di vivere così. Amo la vita e tutto quello che le sta at­torno. Ora, nella calma del presente, rivado indietro al passato e scopro co­se meravigliose e nel passato si annidano i ricordi e nei ricordi vivono persone, paesaggi ed e­venti che forse non esistono più. Il farli rivivere è come esorcizzare la morte, portare il loro spirito dal passato alla luce del presente. Rin­gra­zio, così, i tanti che mi hanno aiutato a vivere questa stupenda avventura. Gra­zie a tutti coloro i quali in questi anni ho cercato di aiutare, perché così facendo mi sono arricchito. So­no diventato più prete, e ho realizzato parte dei miei sogni dando dignità alla mia speranza. Grazie, infine, a tutti coloro, e sono tanti, che mi hanno aiutato in questo cammino. Chiedo scusa al buon Dio se, nel mio percorso terreno e nelle mie scelte di vita, ho praticato di più la magia burlona che la pratica religiosa, se ho voluto più bene agli esseri umani che ai santi, se ho amato di più i piccoli della Terra che Dio, barattando così un sorriso per un pezzo di paradiso. Ne chiedo venia e perdono sapendo, che se ho imbrogliato le carte, ho pur sempre aiutato un raggio di sole a illuminare il modo. Or­mai sono vecchio nell’età, sulla via del tramonto, ma ci sono tramonti che tutti si fermano a guardare. Il gioco continua e così pure il rischio di essere felici. La pensione può attendere, il paradiso no. Se da questa vita nessuno esce mai vivo, spero che la morte mi trovi vivo più che mai. Questa è la felicità: la più grande magia che auguro a tutti voi».

BaNNER
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