Alba:“Baker & Keruac – Listening to each other” chiude la stagione di musica da camera

Mercoledì 18 settembre, ore 21, sala Beppe Fenoglio

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Si conclude con Marco Vezzoso alla tromba, Alessandro Collina al pianoforte e Giannino Balbis, voce narrante, la fortunata 42ª Stagione di Musica da Camera di Alba. Li ascolteremo mercoledì 18 settembre 2019, alle ore 21, nella sala Beppe Fenoglio di Alba, nel concerto jazz-letterario “Baker & Keruac – Listening to each other”, con musiche di Baker e parole di Keruac.

Chet & Jack – Listening to each other è un concerto jazz-letterario ideato e realizzato da Marco Vezzoso, in collaborazione con il letterato e scrittore Giannino Balbis.

Il progetto è dedicato allo straordinario trombettista statunitense Chet Baker, tragicamente scomparso nel 1988, del cui repertorio vengono riproposti molti dei brani più celebri, accompagnati dalla lettura delle pagine più significative de “I sotterranei” dello scrittore Jack Kerouac, romanzo ambientato a San Francisco al tempo del West-Coast Jazz (di cui Chet Baker è stato un interprete quanto mai originale) e caratterizzato da uno stile di scrittura fortemente influenzato dal jazz.

Ne scaturisce così un singolare dialogo musicale-letterario in cui le note di Baker e le parole di Kerouac a turno si esprimono nei propri linguaggi, diversi ma profondamente affini, dall’alto della propria arte e dai sotterranei dei propri drammi esistenziali, in un’atmosfera di grande tensione e forte coinvolgimento emotivo.

L’organizzazione della Stagione musicale, uno dei più longevi e apprezzati eventi culturali albesi, è curata dal Civico Istituto Musicale “Lodovico Rocca”, con la direzione artistica di Micaela Patria.

L’appuntamento è al prossimo anno.

Marco Vezzoso trombettista jazz nato ad Alba, ex-allievo della classe di tromba del prof. Marco Bellone presso il Civico Istituto Musicale “L. Rocca”. Consegue il Diploma al Conservatorio di Torino e frequenta numerose master class con alcuni dei più celebri trombettista italiani ed europei. Da 6 anni risiede in Francia dove è professore di tromba jazz presso il Conservatorio Nazionale di Nizza e direttore dell’Ensemble de Cuivres de l’Operà di Nizza. Dal 2018 è inoltre endorser ufficiale del marchio svizzero SPADA, fabbricante artigianale di alta qualità di trombe e flicorni. Nel corso degli anni si esibisce nei più importante festival Europei come leader, sideman, arrangiatore, direttore di big band, direttore di ensemble vari, tra il jazz e la musica classica.

Nel 2014 registra il suo primo album da leader contenente brani originali da lui scritti, edito dall’etichetta discografica Map di Milano e distribuito da Egea. Collabora attivamente con la RAI di Roma per la quale compone il brano “Resta in camera Bi”, sigla del programma “Tra Poco in Edicola” di Radio Rai 1. Nel 2015, la Davinci Editions, label giapponese, registra e pubblica il suo concerto tenuto ad Osaka con distribuzione Egea.

Per promuovere quest’ultimo lavoro discografico e il suo personale universo musicale, tra agosto e settembre 2017 il trombettista, accompagnato dal pianista Alessandro Collina, ha effettuato una tournée in Cambogia, Indonesia e Giappone per un totale di 16 concerti. Dopo aver conquistato consensi all’estero con il suo jazz raffinato, il trombettista jazz piemontese pubblica il suo nuovo album nel marzo 2018, “Guarda che Luna… Again” (Davinci Edition/Egea), un percorso nei classici della canzone italiana che Marco Vezzoso ha rivisitato in chiave personale, creando un ponte per la nostra cultura in Oriente, proprio su richiesta della label di Osaka che lo pubblica.

Nel corso del 2018, per la promozione del suo ultimo lavoro discografico e grazie alla partnership con Spirit Torino e Spada Music, il suo “Guarda che Luna Tour” ha toccato diverse ci0à della Francia, dell’Italia, dell’Indonesia, della Malesia e della Repubblica Ceca, riscuotendo ottime critiche.

Giannino Balbis si è formato presso l’Università di Genova, dove si è laureato in Lettere e in Storia e ha lavorato come assistente incaricato e borsista per quasi un decennio (1972-1981).

Ha in seguito lasciato l’Università per insegnare italiano e latino nei licei. È stato assessore alla cultura e giudice conciliatore del comune di Bardineto, dove tuttora vive ed è attivo con diverse iniziative artistiche e culturali. Dirige numerose collane di studi e di poesia, con un’attenzione particolare alle opere legate alla sua terra, la Valle Bormida, spesso protagonista nei suoi versi e nei suoi studi.

È nel comitato di redazione della rivista Magnin littéraire ed autore di testi scolastici per le case editrici Minerva Italica, Atlas, Zaccagnino e Il Capitello. Nel 2003 ha fondato con Giorgio Barberi Squarotti e Giangiacomo Amoretti il movimento poetico 003 e oltre, col quale ha ideato la collana di poesia Altro Parnaso presso l’editore Zaccagnino, la scuola di scrittura creativa Scribendo e gli incontri Convegni bardinetesi (poi Convegni liguri-piemontesi) – Il varco è qui?, che dal 2005 si occupano di letteratura novecentesca ligure e piemontese.

Recentemente è stato fra gli ideatori del ciclo di conferenze Incontri ingauni: i classici della letteratura italiana inaugurata ad Albenga nel 2012 con due giornate dedicate a Dante e proseguite nel 2013 con due giornate dedicate a Manzoni. È autore di una ventina di raccolte poetiche, in lingua e in dialetto, e di tre opere teatrali (La ballata di Myster Barmoon, Le rovine di Manhur e Sospiri d’alcione) più volte rappresentate. I suoi versi si distinguono per il fine intellettualismo e per il sapiente equilibrio metrico-retorico, che caratterizzano “una poesia sempre misurata in modo perfetto”.

Per la maestria stilistica e l’intensità lirica i suoi testi si sono distinti in numerosi concorsi, tra i quali il premio di poesia in forma chiusa Michele Ginotta di Barge, vinto nel 2005, nel 2010 e nel 2013. Una sua poesia è stata tradotta in lingua catalana da Jordi Domènech Soteras nel 1994; un’altra è stata tradotta in inglese e in galiziano nel 2015.

Interessato a vari ambito disciplinari (poesia, storia, arte, didattica), ha pubblicato complessivamente oltre mille testi fra volumi, saggi, articoli, recensioni e ha tenuto circa quattrocento incontri fra lezioni, relazioni, presentazioni, conferenze, in contesto locali e nazionali.

Alessandro Collina inizia lo studio del piano sotto la guida dello zio, Maestro Ubaldo Giardini; dopo prosegue sotto la guida del Maestro Gianmaria Bonino e consegue il diploma di pianoforte classico presso il conservatorio di La Spezia. In seguito frequenta diversi stages sull’improvvisazione e decide d’iscriversi alla classe di piano jazz a Nizza in Francia. Consegue il diploma ma nel frattempo inizia a suonare in diverse formazioni,tra le quali la “Conte Bigband” diretta da Giampaolo Casati e dal 2003 fa parte del quartetto di Luca Begonia, formazione italo-francese.

Collabora poi con diversi artisti quali: Gianni Basso, Emanuele Cisi, Claudio Capurro, David Amar. Nel 2006, 2007 e 2008 fa parte del quartetto che accompagna Paul Jeffrey in Europa, nel 2009 la band registra il cd “We see” Monk tribute (Imago records), nel 2009 inizia a collaborare con Andy Gravish e Mike Campagna, creando il progetto 5 AM, con disco in uscita nel 2011, distribuito da Anticraft. Sempre nel 2009 viene invitato dai fratelli Luis e Philippe Petrucciani a suonare con loro nel decennale della scomparsa di Michel Petrucciani, un tour con tante tappe nei migliori festival italiani. A partire dal 2010 inizia una serie di concerto con Fabrizio Bosso in Francia e Italia.

cs