“Da 12 mesi viviamo con un allacciamento provvisorio dell’acqua. Situazione insostenibile, vogliamo spiegazioni”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da una coppia di Cervasca che da un'anno sta vivendo in condizioni difficili dopo la rottura dell'allacciamento dell'acquedotto. Rivolgendosi all'Azienda Cuneese dell'Acqua chiede spiegazioni e la risoluzione del problema

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Spettabile azienda Cuneese dell’acqua,

vi scriviamo pubblicamente perché i fatti riguardano non solo noi personalmente ma tutta la collettività in quanto l’acqua potabile è un bene prezioso e limitato che dobbiamo impegnarci a gestire senza sprechi. Abitiamo a Cervasca in zona rurale in una casa singola. Da settembre dell’anno scorso l’allacciamento all’acquedotto, esistente da molti anni, ha smesso di funzionare. Dopo quasi una settimana senz’acqua in casa è stato realizzato un allacciamento provvisorio con un tubo di plastica fuori terra.

Il tubo attraversa oltre al mio giardino, un terreno agricolo e il giardino privato del mio vicino. Ovviamente i disagi sono numerosi: in inverno l’acqua gela nel tubo, nonostante lo scarico realizzato in giardino. Per evitarlo abbiamo dovuto tenere il rubinetto della cucina sempre aperto per tutto l’inverno, con l’incubo di rimanere di nuovo senz’acqua. In estate il tubo impedisce di tagliare l’erba nel giardino mentre nei terreni agricoli è stato danneggiato da un trattore che svolgeva le normali operazioni di sfalcio.

Per non parlare dell’impossibilità di chiudere i tombini dei contatori miei e del vicino e della mancanza di decoro delle nostre case e giardini. Come se non bastasse a noi e ai nostri vicini le bollette sono aumentate, in quanto in mancanza del contatore ci viene attribuito arbitrariamente un consumo forfettario superiore a quello effettivo.

L’anno scorso ci era stato garantito che i lavori si sarebbero conclusi entro quest’estate e per questo motivo abbiamo sopportato pazientemente i disagi e ci siamo anzi adoperati noi stessi per risolvere i problemi e riparare i danni. Ora la situazione si sta facendo insostenibile ma ciò nonostante continuate a rispondere in modo evasivo alle nostre richieste di spiegazioni e ancora non sappiamo se e quando inizieranno i lavori. Nel frattempo ci stiamo avviando al secondo inverno con una soluzione provvisioria.

Per 3-4 mesi i rubinetti rimarranno di nuovo aperti 24 ore su 24 e in un solo inverno verranno sprecati altri 1000 o 2000 metri cubi di acqua potabile, la quantità che la mia famiglia avrebbe consumato in 10-15 anni di uso accorto e responsabile. Ecco perchè questa lettera: riteniamo che ci dobbiate delle spiegazioni e dobbiate porre rimedio al più presto alla situazione. 

Elena Martini e Stefano Macchetta