Chiusa Pesio: pomeriggio di archeologia per le famiglie a Roccarina

In caso di maltempo l’attività si svolgerà presso l’aula didattica del Parco.

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Ph. G. Bernardi

Domani, Sabato 24 agosto, nel suggestivo quadro naturale del sito archeo-didattico della Roccarina, nei pressi della sede del Parco del Marguareis (via Sant’Anna 34), le Aree Protette Alpi Marittime propongono: “Nel villaggio degli artigiani”, un appuntamento coinvolgente e appassionante pensato per le famiglie con ragazzi. Un pomeriggio con archeologi nelle vesti di un sapiente metallurgo e di una curiosa abitante del villaggio, i quali, attraverso dimostrazioni pratiche e racconti, illustreranno come l’uomo nell’età del Bronzo sfruttò ciò che metteva a disposizione la natura per realizzare ciò che serviva, selezionando materiali da utilizzare e trasformare tramite vere e proprie tecnologie. I partecipanti si “sporcheranno” le mani sotto la guida degli archeologi, e con l’aiuto dell’immaginazione andranno alla scoperta di “saperi” che sveleranno la forte compenetrazione dell’Uomo con il suo ambiente.

L’attività si concluderà con la realizzazione di un manufatto che ciascun piccolo partecipante potrà portare con sé. Un oggetto ad imitazione di quelli esposti nella sezione archeologica del Museo civico G. Avena di cui il sito della Roccarina con le sue attività didattiche e di animazione costituisce un’integrazione e complemento. Il Museo, nel centro di Chiusa di Pesio, presenta i reperti trovati sul Monte Cavanero e ospita la mostra temporanea internazionale “Tesori alpini dell’età del Bronzo” curata dalle Aree Protette Alpi Marittime con il coordinamento scientifico della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio (SABAP) per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e il Musée de Préhistoire des Gorges du Verdon (Quinson), che con l’Avena ha effettuato uno scambio dei rispettivi “ripostigli” (tesori).

I ripostigli di metallo dell’età del Bronzo sono un patrimonio archeologico transfrontaliero, testimoni di pratiche culturali alpine circoscritte tra il 2.200 e l’800 a.C. La circolazione del metallo è al centro dell’attività economica delle società protostoriche europee. Tuttavia molti oggetti in bronzo sono stati sepolti lontano dagli insediamenti umani e dalle aree funerarie, come se rivestissero un significato di offerte o azioni cultuali. Fin dai primi studi del XIX secolo, questi “ripostigli” hanno incuriosito gli archeologi: si trattava di materiali divenuti inservibili e dunque accumulati per poi essere nuovamente fusi, o di beni preziosi nascosti in tempi di incertezza, o ancora, di offerte votive? Grazie a nuovi approcci scientifici, si stanno ora riconsiderando e rivisitando queste prime interpretazioni che si trovano raccontate nell’esposizione “Tesori alpini dell’età del Bronzo”.

Apertura sino al 30 novembre con orario fino al 15 settembre mar-sab 9.30-12 e 15.30-17.30; dom 9.30-12 e 15-18; dal 16 settembre alla chiusura, mar-sab, 9.30-12 e 15.30-17.30.

L’attività di sabato 24 è gratuita su prenotazione (posti limitati), entro il giorno precedente, al numero di tel. 392 1515228. In caso di maltempo l’attività si svolgerà presso l’aula didattica del Parco.

La proposta “Nel villaggio degli artigiani” e la mostra sono proposte rese possibili dal Cofinanziamento dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale (FERS). Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Francia 2014-2020 nel progetto Alcotra TRA[ce]S – Trasmettere Ricerca Archeologica nelle Alpi del Sud.

cs