Il “Cinecamper” 2019 si conclude con un doppio appuntamento in Valle Stura

Oggi, 8 agosto, e domani, venerdì 9, due serate ad Aisone e Vinadio

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Giovedì 8 e venerdì 9 agosto in Valle Stura, ultimi due appuntamenti della rassegna cinematografica “Cinecamper” del Nuovi Mondi 2019, il festival in viaggio per la montagna curato da Fabio Gianotti e Silvia Bongiovanni di Kosmoki, che grazie ad un camper speciale trasformato in proiettore da quattro anni attraversa le Alpi e porta la magia del cinema in piccoli borghi di montagna.

Il programma completo e aggiornato del “Cinecamper” 2019 si può trovare sul sito www.nuovimondifestival.it o sulla pagina FaceBook del Nuovi Mondi Festival. L’ingresso alle proiezioni è libero.

Giovedì 8 agosto alle ore 21, presso il Centro Fondo di Aisone verrà proiettato “The Dodo’s Delight” (Belgio 2016, 53 minuti, regia di Sean Villanueva O’Driscoll). La trama: quattro anni dopo “Vertical Sailing Greenland”, il reverendo Bob Shepton (79) chiama il team selvaggio composto da Sean Villanueva O’Driscoll, Benjamin Ditto, Olivier e Ni­colas Favresse sulla sua barca per una nuova importante missione.

L’equipaggio sarà chiamato a bordo della Dodo Deli­ght (una barca a vela di IO metri) per misurarsi con il ghiaccio artico, gli orsi polari e le tempeste, alla ricerca del Santo Graal, di grandi pareti inviolate e dell’illuminazione musicale. Dopo alcune appetitose pareti e melodie in Groenlandia, è a Baffin che il gruppo troverà grandi pareti vergini e ispirazioni musicali.

Venerdì 9 agosto alle ore 21, presso il Forte Revellin di Vinadio, si potrà vedere “Missione a 70000 volt” (Perù/Italia 2015, 76 minuti, regia di Stefano Cavallotto). A presentare il film sarà il regista Stefano Cavallotto. La proiezione racconta la costruzione di una centrale idroelettrica e una linea ad alta tensione sulle Ande boliviane a oltre 4.000 metri di altitudine, progetto in cui i missionari salesiani presenti a Kami hanno fermamente creduto, vedendovi la possibilità concreta di finanziare le attività della Missione, la scuola, i servizi sociali e sanitari, il sostegno allo sviluppo agricolo e zootecnico in un luogo dimenticato dal mondo.

Un’impresa ai limiti dell’incredibile frutto del lavoro instancabile di un gruppo di boliviani e italiani e di una catena ininterrotta di solidarietà fra l’Italia e la Bolivia che ha coinvolto centinaia di persone in quindici anni. Prima di “Missione a 70000 volt” sarà proiettato anche il breve documentario del 1955 “Il racconto dello Stura” di Ermanno Olmi, che racconta la nascita delle opere idroelettriche in Valle Stura costruite dall’Edison.