Vino e parole: a Guarene, la tradizione enologica arriva in casa di riposo

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Replicando l’appuntamento di giugno a Govone, sabato 27 luglio, alle 16, presso la Residenza SS. Carlo e Francesco di Guarene, si terrà l’incontro “Vino e parole”, sviluppato a partire da una premessa. Il settore vitivinicolo ha, negli ultimi anni, attraversato una fase di grande cambiamento; non solo sul versante tecnico e dei sistemi di produzione e controllo, ma anche e forse soprattutto dal lato dei fruitori del “bene” vino. Oltre a una più intensa concorrenza nell’offerta a livello nazionale ed europeo, c’è per contro sempre più attenzione e interesse da parte dei consumatori (siano essi addetti ai lavori o appassionati) verso il “mondo del vino”. Attenzione che viene rivolta non solo più al prodotto vino tout court, ma anche verso il binomio vino-territorio.
“Crediamo che i due termini debbano viaggiare insieme perché intimamente legati. Un determinato vino è espressione di un certo territorio che ne forgia le caratteristiche; un territorio sempre più è cercato e visitato e diventa attrattivo anche in funzione dei vini che esprime”, affermano i promotori del progetto.

Diversi, negli anni, sono stati gli approcci attuati per far conoscere e divulgare questo binomio: dalle degustazioni a tema, rivolte al canale professionale o dei consumatori, ai road-show, alle manifestazioni con banchi di assaggio, a fiere di settore, cene e via dicendo. Nella promozione del vino e delle denominazioni e del territorio, finora forse sono state poco battute due direttrici, dall’elevato potenziale. La prima riguarda la modalità di interazione e degustazione, la seconda il target dei consumatori ai quali ci si rivolge.

Con questo progetto si vuole operare in tale senso, costruendo un percorso sensoriale e conoscitivo sui vini piemontesi rivolto a un pubblico anziano, raggiunto in primo luogo nelle case di riposo attive sul territorio. Il progetto nasce da un nuovo concetto di divulgazione del mondo del vino, che lega la promozione e la valorizzazione del territorio e delle denominazioni all’esperienza personale sensoriale, da cui possono scaturire ricordi e racconti di vita, legati al vino e al territorio.

Attraverso una degustazione alla cieca, stimoli sensoriali legati all’olfatto generano emozioni e fanno riaffiorare ricordi. Un’emozione aiuta a fissare maggiormente un ricordo, che verrà legato positivamente dallo stimolo odoroso al vino e, di conseguenza, al territorio da cui arriva.

Introdotti da Silvano Icardi e guidati dall’esperto giornalista Giancarlo Montaldo, i partecipanti verranno accompagnati in questo viaggio nel mondo del vino, che prevede tra gli altri gli interventi del sindaco di Guarene, Simone Manzone, del presidente della Residenza roerina Emilio Cantamessa, dell’educatore specializzato nelle dipendenze Luigi Costa (attivo presso il Sert di Asti e vicepresidente di A.T.C.A.) e delle sommelier Angela Tartaglia (responsabile dell’associazione culturale “La Compagnia del Calice”) e Luisella Bertolotto.

“Lo scopo del progetto è quello di avvicinare e fare incontrare il mondo del vino con il mondo sociale della terza età, per fare comprendere come l’innovazione può e deve sposare la tradizione – afferma Silvano Icardi, titolare di Proagro, promotore dell’iniziativa – L’innovazione deve sapere valorizzare e diffondere il patrimonio delle nostre tradizioni. Attraverso una degustazione di vini guidata professionale e alla cieca vogliamo rendere gli anziani, ospiti della casa di riposo, gli assoluti protagonisti di una straordinaria
e inconsueta esperienza, alla riscoperta di sensi, sapori, odori, profumi che risvegliano prepotentemente i ricordi delle nostre terre e del lavoro duro e instancabile di tanti uomini e donne”.