Collisioni Festival 2019: l’arte dell’albese Matteo Fieno incontra “Il Volo”

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La kermesse internazionale del Festival Collisioni 2019 giunta ormai alla sua undicesima edizione, anche quest’anno ha trasformato Barolo in una prestigiosa e vivace vetrina artistica e culturale, nella quale si sono alternati, tra conferenze, mostre e concerti, diversi nomi dello spettacolo, dell’arte, della letteratura e del giornalismo internazionale.

Una cornice che è stata ulteriormente valorizzata dalla presenza dei tre cantanti de Il Volo ai quali il giovane artista figurativo di Alba, Matteo Fieno ha consegnato tre sue opere.

La storia artistica di Matteo Fieno è già costellata di premi e di una notevole attenzione da parte della critica specializzata e dalla stampa. Tra i riconoscimenti ottenuti può essere annoverato sicuramente il premio Caravaggio, consegnatogli lo scorso maggio dal Prof. Vittorio Sgarbi, in occasione della Pro Biennale di Venezia.

Per comprendere la sua arte, si potrebbe sintetizzare dicendo che si tratta di un omaggio alla donna, alla figura femminile. Ed è lo stesso Fieno a spiegare quale sia l’ispirazione da cui nascono i suoi quadri: “Il soggetto femminile rappresenta per me l’ essenza del mistero, nonostante io sia stato a lungo circondato dalla sua assidua presenza” racconta il giovane artista di Alba. “Questa profonda affinità elettiva, mi spinge continuamente a cercare di immaginarne le infinite atmosfere interiori, quelle stesse che da sempre hanno accompagnato in silenzio i miei passi e che attraversano in maniera ancora diversa la mia quotidianità

E Barolo e il Festival Collisioni, diventano così una cornice naturale per chi, come lo stesso Matteo Fieno ci tiene a ricordare, in queste meravigliose terre è cresciuto e vive tuttora: “Immerso nella vita bucolica nel cuore delle Langhe piemontesi, coltivo ogni giorno un “otium” visionario che dona forma concreta al mio immaginario “in rosa”.

Da questo occhio rivolto al mondo femminile è nato, nel 2018, il progetto “Female Art Design”: una serie di figure di donna che punta a scandagliare la complessità del mondo femminile senza mai cadere nella scontata ripetitività. E forse anche da qui, da questa estrema sensibilità verso la bellezza, nasce l’evento creato per Il Volo in occasione della loro partecipazione al Festival Collisioni.

Le opere che Fieno ha voluto consegnare a Il Volo sono tre quadri ad acquerello, raffiguranti rispettivamente due nudi femminili e una ballerina di danza classica

Ho sempre ammirato Il Volo e la loro musica – ha spiegato Fieno – ma ciò che mi ha spinto a voler dare vita a questo incontro e a voler donare loro le mie opere, è un attestato di profonda stima per la capacità che hanno dimostrato di avere non solo sul piano artistico ma anche su quello umano, affermandosi nel mondo e in particolare negli Stati Uniti”.

Sono convinto – ha proseguito il pittore piemontese – che i giovani dovrebbero trarre un esempio concreto da Il Volo, puntando ad esportare il loro talento all’estero, non solo per mercificare la loro arte, quanto invece per promuovere quell’ideale di bellezza ed eccellenza che rende grande ovunque il made in Italy”.

Un’eccellenza che Matteo Fieno punta a raggiungere attraverso la poesia racchiusa nei suoi quadri: “Sperimento una materia visiva morbida, quasi fluida – spiega il pittore – sottolineata dalle tracce del processo di contaminazione tra le diverse tecniche: l’acqua sporcata dai pennelli, con gocce di un colore ormai indefinito, macchie e ditate rimaste visibili, scie e sbavature del segno grafico trascinato sulla superficie, senza un esito mirato”.

E dietro questa tecnica, dietro questo modo unico di dipingere e raccontare la donna e il corpo femminile, c’è il senso di un’opera e di un approccio artistico in cui Fieno rintraccia l’elemento che unifica arte e vita: “le mie storie di corpi imperfetti, che conservano l’errore come valore costitutivo della persona”.

Proprio in questa imperfezione, in questa dimensione misteriosa della donna, che è scoperta quotidiana, Matteo Fieno ritrova lo spirito che anima la vita della sua terra: “Ogni corpo – secondo il pittore – che sia svelato nella sua nudità o che manifesti la propria fisicità in una tenuta intima, glamour o fitness, porta con sé la possibilità di immaginare la veste dell’animo a cui appartiene, di intravvedere la verità delle sue imperfezioni, di avvicinarsi al mistero che sta all’origine della vita, lo stesso che riscontro ogni giorno anche nella dimensione agreste”.

Difficile non ritrovare nelle sue parole il senso di una presenza artistica e di un desiderio di aprirsi alla conoscenza, all’arte, al confronto con la realtà, a voler rimarcare un legame profondo con la terra, che è poi lo spirito da cui ogni anno prende vita a Barolo, Collisioni.

c.s.