Proseguono le schermaglie dialettiche a proposito dell’autostrada infinita (per tempi di attesa, non certo per la lunghezza, tanto più che al completamento almeno parziale, cioè inglobando la tangenziale di Alba, mancano meno di 10 chilometri).
E più la polemica si incarognisce, così come più passano i giorni, trova conferma quanto scritto da “IDEA” all’indomani della visita in Granda, dedicata all’Asti-Cuneo, del presidente del Consiglio dei ministri, Giu­seppe Conte, e del ministro alle infrastrutture, Danilo
To­ni­nel­li: non occorrerà attendere mol­to tempo per sapere chi farà u­na figuraccia tale da dover an­da­re a nascondersi per un po’.
Infatti il cantiere è stato promesso “entro l’estate”.
Anche per questo si rafforza la convinzione che ormai sia di­ventata una battaglia di principio all’interno della quale gli interessi che si dice di voler di­fendere non occupano esattamente il primo posto. Ma questa è la politica, bellezza.
La scorsa settimana Fabiana Da­­done, al secondo mandato a Mon­tecitorio per il M5S, ha diramato il seguente comunicato, dai toni molto decisi, dopo che la collega e concorrente del Pd Chiara Gribaudo, anche lei alla seconda legislatura alla Ca­mera, a sua volta aveva sparato a zero a più riprese.
«Il ministro Toninelli, rispondendo durante il “question ti­me”, ha ribadito che la fase progettuale e costruttiva dell’Asti-Cuneo è già in corso, che l’“i­ter” amministrativo procede re­golarmente e che non vi è stato alcuno “stop”. Sembra assurdo dover ribadire costantemente la realtà dei fatti, ma questa, insieme ai comunicati stampa del Ministero, viene sempre i­gnorata a favore di notizie allarmiste prive di reali fondamenti! Il Ministro ha inoltre fatto notare come anche la soluzione a­dottata dal precedente Go­verno (la cosiddetta “soluzione Del­rio”) sarebbe stata in ogni caso soggetta al decreto “Genova”, che il
Par­lamento ha approvato per riequilibrare gli interessi dei concessionari privati a favore di maggior sicurezza e minori gua­dagni, indipendentemente dal famoso via libera della
Com­missione Ue. E questo ultimo passaggio i nostri parlamentari locali (avendolo
af­frontato in Parlamento) do­vrebbero saperlo bene, invece di fare dichiarazioni azzardate su al­tre modalità e tempistiche che non trovano riscontro nella realtà dei fatti. Infine, in relazione a un articolo pubblicato da “Il fatto quotidiano” dal titolo “Asti-Cuneo, l’Au­tho­rity boc­cia l’intesa coi Ga­vio”, il Ministero ha chiarito si tratti di un’erronea ricostruzione dei fatti e ha fornito le seguenti pre­cisazioni. • Al fine di assicurare un quadro operativo omogeneo per tutto il settore autostradale è stato richiesto alle società concessionarie Asti-Cu­neo e Satap A4 di presentare una proposta di piano e­conomico-finanziario sul mo­dello già approvato dalla Com­missione europea, ma coerente con la normativa interna. • In riscontro all’istanza del Mi­nistero, a marzo le società han­no presentato una proposta ag­giornata di piano economico-finanziario. • In ot­tem­peranza alle nuove disposizioni introdotte dal decreto legge numero 109/2018 (decreto “Geno­va”), la competenza per i profili tariffari dei piani economico-finanziari scaduti è stata attribuita all’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) che, contestualmente, ha avviato la procedura di consultazione pubblica per il complesso delle società con­cessionarie. • In prima i­stan­za, si precisa che la valutazione formulata dall’Art sulle pr­oposte di piano economico-finanziario è desumibili unicamente attraverso apposita delibera, di prossima pubblicazione all’esito della procedura di consultazione. • La nota a cui si fa riferimento costituisce un at­to di natura endoprocedimentale, senza rilevanza esterna. La stessa nota circoscrive la valenza dei contenuti riportati come “prime valutazioni”. • Nei contenuti, l’Autorità non evidenzia elementi di criticità dell’operazione, bensì l’esigenza di un conforto sulla sostenibilità dei alcuni parametri e, segnatamente, il rapporto tra l’indennizzo da subentro e la capacità di autofinanziamento della società Satap A4. • Un’ulteriore esigenza anticipata dall’Art è rappresentata dalle riformulazione dei piani economico-fi­nanziari in aderenza ai nuovi schemi proposti dalla stessa Autorità. Ciò non implica una variazione delle ipotesi sottostanti le proposte presentate. • Proprio in aderenza alle informazioni acquisite, questo Mi­nistero ha proceduto a richiedere alle società interessate la nuova versione di piano economico-finanziario. • Tale operazione, finanziariamente, risulta nettamente migliorativa rispetto a quella riscontrabile dal precedente Governo. • Non viene allungata la scadenza della tratta Asti-Cuneo che risulta invece confermata sulla base dell’attuale convenzione. Viene invece esclusa la proroga della concessione alla Satap A4 per corrispondenti quattro anni che, complessivamente, avrebbero generato 1,3 miliardi di euro. • In assenza del finanziamento in­crociato, l’Asti-Cuneo non ri­sulterebbe nelle condizioni di completare i lavori. • I livelli ta­riffari ipotizzati prevedono in­varianza fino al 2021 per l’A­sti-Cuneo e fino al 2022 per la Satap A4. • I tassi di rendimento previsti risultano corrispondenti alle indicazioni fornite dall’Autorità stessa e inferiori alle condizioni di mercato».