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A Carlin Petrini il Barolo 2015: “Dedicato a chi è morto nei campi e agli extracomunitari che lavorano le vigne” (VIDEO)

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“Quando ho saputo questa notizia che mi dedicavano un’annata di Barolo mi sono chiesto se non me ne avessero già dedicata una, sono andato a controllare…no. Ce n’è voluto di tempo!”. Inizia con pungente sarcasmo lo “show” di Carlin Petrini, ospite questa mattina nelle antiche cantine del Castello Falletti, sede dell’Enoteca Regionale di Barolo, per la cerimonia di presentazione del  Barolo 2015 Selezione Ufficiale dell’Enoteca Regionale, quest’anno intitolato proprio al fondatore di Slow Food.

Una cerimonia inaugurata dal neo Governatore del Piemonte Alberto Cirio, orgoglioso di presenziare nella sua prima uscita ufficiale come Presidente della Regione e di farlo rendendo omaggio “…a un genio, una di quelle persone che il mondo ha, e che dobbiamo non solo omaggiare dedicandogli i nostri prodotti migliori, ma che dobbiamo ascoltare e imparare, e se Carlin Petrini in questo mio mandato di Governatore volesse darmi qualche prezioso consiglio, io sarò pronto ad ascoltarlo”.

Quindi, dopo aver ricordato attraverso le parole di Giancarlo Montaldo dei grandi del vino che ci hanno lasciato negli ultimi mesi, da Beppe Rinaldi a Beppe Colla passando per Gigi Rosso e per l’ex sindaco di Barolo Walter Mazzocchi, il presidente dell’Enoteca Federico Scarzello ha omaggiato Carlo Petrini con il Barolo 2015 vestito con un’etichetta d’artista disegnata dal celebre scultore messicano Sebastiàn, spiegando le ragioni del “ritardo” di tale riconoscimento “Sono nove anni che il nome di Carlin Petrini veniva tirato in ballo per la dedica dell’annata – ha spiegato Scarzello – ma la politica della scelta della dedica nel corso degli anni ha avuto scelte differenti, si è andati da personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo in un contesto che ritenevo scomodo per Carlin Petrini. Questa dedica era stata ideata per avere visibilità, qualche paginata sul giornale e c’è stata un’epoca in cui si era deciso di dare un taglio più comunicativo, con ospiti vip e si cercava di riempire la piazzetta. Oggi abbiamo deciso di cambiare contenitore, siamo scesi in cantina, e abbiamo voluto che questa dedica fosse un riconoscimento vero a qualcuno che si è esposto, a qualcuno che ha fatto qualcosa per questo territorio, e credo che a completamento di un certo percorso il nome di Carlo Petrini vada a incastonarsi in questo contesto nel migliore dei modi”.

Quindi spazio al papà di Slow Food che ha voluto ricordare in questa cerimonia due soggetti “che non sono mai stati ricordati e che non lo sono tutt’ora. Il primo è una parte importante che ha permesso a questo territorio di essere quello che è, quei vignaioli che sono morti per incidenti in vigna con il trattore. Se facessimo l’elenco paese per paese verrebbe fuori una lista lunghissima, ma se il Barolo è quello che è il merito è anche di queste persone, e mi piacerebbe che l’Enoteca ricordasse anche loro, perchè loro sono quelli che hanno testimoniato con la vita il valore di questo territorio. Il secondo gruppo di persone sono gli extracomunitari che lavorano nelle vigne. Negli anni Settanta e Ottanta non c’era più nessuno che voleva lavorare in vigna, oggi fortunatamente questa forza lavoro c’è, è qualificata ed è una comunità nella comunità”.

Alcuni momenti della cerimonia nel Video di Ideawebtv.it