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Stra vicepresidente di Iccrea Banca

Il nuovo istituto di credito è terzo per numero di filiali e quarto per volumi. Banca d’Alba è fra i fondatori

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Iccrea Banca, la prima ban­ca locale d’Italia, la terza per numero di filiali attive nella penisola e la quarta per volumi, parla albese.
Lo fa per voce del vicepresidente vicario insediato nei giorni scorsi, Pierpaolo Stra, e tramite Ban­ca d’Alba, di cui Stra guida il Co­mitato esecutivo, che fra le 142 Bcc aderenti al progetto è la pri­ma per numero di soci, ormai mol­to prossimi a quota 60.000 (al momento dell’assemblea so­ciale di domenica 14 aprile e­ra­no 56.322, ol­tre 8.000 in più ri­spetto alla base associativa al­l’inizio del primo triennio di presidenza di Ti­no Cornaglia), e la seconda per volumi, un dato straordinario se si tiene conto del­­l’area geografica di operatività e, soprattutto, di origine, in rapporto a realtà come quella della capitale, per esempio.
Interpellato da “IDEA”, Stra, che si sapeva sarebbe stato fra gli am­ministratori del nuovo soggetto nazionale, confida: «L’attribu­zione di questo incarico di vertice, che mi onora, era per noi inaspettata. Lo considero un riconoscimento per l’impegno e per il contributo che abbiamo dato, contando anche sulla competenza e sulla passione del direttore generale, Riccardo Corino, alla concretizzazione del progetto di Iccrea Banca. E penso sia il frutto anche dell’esempio dato dal no­stro istituto di credito quando fu davvero precursore in Italia, con la fu­sione delle Casse rurali di Diano d’Alba, Gallo Grinzane e Vezza d’Alba che diede vita a Banca d’Al­­ba. Coloro i quali, alla fine del secolo scorso, concepirono e concretizzarono quell’idea, di­mostrarono che le sempre irrinunciabili radici avrebbero potuto essere rafforzate da un’aggregazione capace di dare maggiore slancio. Si può dire che, fatte le de­bite proporzioni, l’operazione che vede al centro Iccrea Banca persegua gli stessi scopi».
Oltre alle citate 142 banche di credito cooperativo coinvolte, i nu­meri parlano di un totale di 750.000 soci, con 2.600 filiali e oltre 4 milioni di clienti.
Questi dati, ribadisce Pierpaolo Stra, confermano l’importanza e la positività della convinta e propositiva partecipazione di Banca d’Alba al progetto Iccrea Banca: «Il legame con le realtà locali da cui traiamo linfa vitale e in cui siamo così radicati ottiene da questa nostra presenza la certezza non soltanto che sarà mantenuto, ma anche che sarà reso ancor più solido. E que­­sto perché una struttura na­zionale di queste dimensioni possiede risorse finanziarie e umane, anche in termini di competenza e di esperienza, a cui da soli, con le nostre forze, non po­tremmo attingere».
A queste incontestabili considerazioni si ag­giungono gli stessi princìpi ispiratori del credito cooperativo, i qua­li so­no legati in mo­do inestricabile al ter­ritorio.
Princìpi che, sposati a dedizione e ottime capacità manageriali, han­no fatto sì che l’esercizio 2018 del­l’attività di Banca d’Al­ba si sia chiuso con vo­lumi pari a 9,4 mi­liardi di eu­ro, il 4% in più rispetto al­l’anno precedente.
L’utile di esercizio si è attestato su 14 milioni e il patrimonio è sa­lito a 319 milioni, dopo
ac­can­tonamenti come sempre molto prudenziali. Il Tier1, il principale indicatore di solidità, si è conferma superiore al 14%, ben al di sopra della soglia minima richiesta (8,2%). Il sostegno all’economia locale è certificato, ad esempio, sempre per il 2018, dai 1.273 mutui casa alle famiglie, dai crediti erogati a due­mila im­prese e dalla concessione di un totale di 460 milioni di nuovi fi­nanziamenti.
Le sofferenze attestate all’1% te­stimoniano la qualità del credito erogato, il quale l’anno scorso ha visto un au­mento del 5%, proseguendo un “trend” di finanziamenti ben su­periore alla media nazionale e agevolando la ripresa dell’economia locale.
Sono in costante aumento anche i clienti, i quali stanno per raggiungere la quota 160.000, con u­na crescita continua tanto nei territori “storici” di Banca d’Al­ba quanto nelle aree di più recente radicamento.

BaNNER
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