Dronero: spara al cognato per errore, arrestato

L'uomo avrebbe sparato per sedare una rissa tra due famiglie vicine di casa. Ferita anche una donna.

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Un litigio tra vicini di casa, parole che volano, qualche spintone, e poi gli spari. E’ successo nel pomeriggio di ieri, domenica 19 maggio, a Dronero: due persone sono rimaste ferite, una in maniera grave, colpita dal colpo sparato dal cognato. Tutto sarebbe frutto di un tragico incidente, stando a quanto dichiarato dal 28enne che ha aperto il fuoco.

Le due famiglie, una albanese e una italiana, vivono in una cascina a Dronero messa a disposizione dall’azienda agricola per cui lavorano, dove condividono il giardino e alcuni spazi comuni. I rapporti tra i due nuclei familiari erano da tempo tesi. Ieri si sono ritrovati nel cortile, entrambi avevano appena fatto rientro a casa: mentre stavano parcheggiando l’auto, con a bordo i tre figli minori, gli albanesi hanno visto il loro vicino di casa che urinava contro il muro del cortile.

La richiesta di spiegazioni è sfociata in una animata discussione, i due capofamiglia sono venuti alle mani cominciando a spintonarsi. Poi gli spari, probabilmente tre. Uno ha colpito al collo l’italiano 29enne, un altro il braccio della moglie dell’altro litigante, una donna albanese di 33 anni. A sparare il cognato 28enne dell’uomo ferito, che avrebbe voluto, con quei colpi, richiamare l’attenzione di tutti e riportare la situazione alla calma. Le condizioni dell’italiano sono subito parse molto gravi: la moglie lo ha caricato sull’auto correndo verso l’ospedale e chiamando il 118 durante il tragitto. Un’ambulanza lo ha caricato a San Rocco di Bernezzo: operato d’urgenza, l’uomo si trova ora nel reparto di rianimazione del Santa Croce di Cuneo in condizioni gravi, ma stazionarie. Solo una ferita superficiale invece per la donna albanese, curata in ospedale e già dimessa.

Nel frattempo i carabinieri hanno cercato di ricostruire l’accaduto, sentendo i familiari presenti al momento dei fatti: il 28enne che ha sparato è stato arrestato per tentato omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco. La revolver che ha utilizzato e che ha successivamente nascosto in un prato, non era infatti dichiarata. L’uomo, che ha detto di averla trovata, ce l’aveva addosso al momento del litigio, e non custodita in qualche posto all’interno della casa. I carabinieri stanno indagando per chiarirne la provenienza. Per il 28enne, in attesa di successivi accertamenti, è scattata la misura cautelare in carcere.

“Una tragedia che poteva finire anche peggio”, hanno sottolineato il comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Cuneo Marco Pettinato e il comandante della stazione di Cuneo Iganzio Palmas, facendo riferimento alla presenza dei tre bambini, i figli della famiglia albanese, che hanno assistito alla vicenda dentro l’auto.