Salvataggio scialpinisti in alta Valle Pesio: esercitazione del Soccorso Alpino

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Nella serata di venerdì 10 maggio due scialpinisti partiti dal rifugio Garelli, in alta Valle Pesio, per raggiungere la valle Ellero, vengono segnalati come dispersi: immediata l’azione del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese con le squadre della XVI Delegazione Mondovì che si sono recate in quota ed hanno iniziato le ricerche, ma nella serata di ieri non sono stati ritrovati.

All’alba altre squadre della stazione Valle Pesio e Mondovì del SASP si sono portate sino al rifugio Garelli, a quota 2000 metri, per unirsi alla ricerca; il centro di coordinamento delle ricerche, organizzato da due tecnici di ricerca, è stato posto nel rifugio, di lì si sono individuati i punti di prioritaria attenzione, in cui sono state inviate due squadre veloci, mentre altre due portavano il materiale sullo spartiacque con la valle Ellero, in zona porta Sestrera. Contemporaneamente anche i tre medici del Soccorso Alpino presenti, specializzati per le emergenze in ambiente montano ed impervio, erano pronti ad intervenire.

Una prima squadra ha individuato una scialpinista, che era caduta dalla cresta dei Rastelli e scivolata in un canalone di neve e pietre, l’urto era stato violento. Appena raggiunta, dopo aver risalito il pendio con piccozza e ramponi, la stessa veniva immediatamente immobilizzata e le venivamo prestate dai medici le prime cure necessarie, ciò per poterla riportare a valle, nel contempo anche un’altra squadra individuava il compagno di escursione, che si era allontanato sulla cresta dei Rastelli ed era in stato di ipotermia dopo la notte all’aperto.

Intervento in parallelo: medici e tecnici in contemporanea iniziavano le calate su corda , vista la notevole pendenza, degli infortunati con toboga e barella , sino raggiungere una parte del pendio da dove iniziare la conduzione al rifugio con gli sci. In poco tempo i due escursionisti venivano condotti al rifugio Garelli, in buone condizioni e pronti all’evacuazione a valle.

Così oggi una trentina di tecnici del S.A.S.P. si sono esercitati sulle nostre cime, che presentano caratteristiche molto peculiari viste le abbondanti precipitazioni sopra i 2000 metri, risolvendo un intervento molto attinente alla realtà, che si potrebbe verificare.

I tecnici hanno potuto mettere in pratica manovre tecniche e medico sanitarie, per le quali sono costantemente formati,sotto la direzione dei medici della Delegazione e degli istruttori e guide alpine delle squadre del Soccorso Alpino, giungendo, in tempi ristretti, all’evacuazione, con soccorso medicalizzato, dei due scialpinisti.