Consegnato a Johann Chapoutot il Premio Cherasco Storia 2019 (FOTO e VIDEO)

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E’ stato consegnato oggi pomeriggio,nel suggestivo parco del Castello Visconteo il XVIII Premio Nazionale Cherasco Storia, l’importante appuntamento nato nel 1997 che premia opere di autori italiani e stranieri dell’ultimo biennio che trattino temi storici e mostrino due caratteristiche fondamentali: il rigore scientifico e la qualità della scrittura. Per gli autori stranieri sono prese in considerazione solo opere tradotte e pubblicate in Italia.

Il premio Cherasco Storia 2019 è andato a Johann Chapoutot, docente alla Sorbonne-Université di Parigi. L’autore del libro vincitore presenta la rilettura e la descrizione mitica dell’antichità greco-romana operate dal regime nazista e veicolate agli studenti delle scuole di ogni grado, ai soldati e, più in generale, a tutti i cittadini del Reich. Analizzando il principio nazista secondo cui «nulla di grande si è compiuto senza Ariani», l’autore mostra come gli intellettuali tedeschi trovarono ariani un po’ ovunque: così il filosofo cinese Confucio poteva essere immaginato, secondo lo stereotipo tedesco, come alto, biondo e con gli occhi azzurri. Dal libro di Chapoutot emerge dunque come il passato sia stato utilizzato per la costruzione del mito nazista. Egli mostra mirabilmente come la riscrittura del passato abbia avuto un duplice obiettivo: quello di creare una storia condivisa, ma soprattutto quello di motivare all’azione il popolo tedesco, persuaso di portare dentro di sé l’embrione creativo di una nuova civiltà. Lo studioso rivela, grazie ad una molteplicità di esempi, che vanno dalla cinematografia (Olympia del 1938 di Leni Riefenstahl e “Der Ewige Jude”, “L’ebreo errante” del 1940 di Fritz Hippler), alla filosofia (Platone, preferito al tedesco Nietzsche, per un’idea dello stato totalitario); dalla scultura (Arno Breker) alla musica (Richard Wagner e Reinhold Schünzel); dalla storia (Alfred Rosenberg) alla biologia (Paul Schultze-Naumburg), come grazie alla pseudoscienza della razza, mutuata dalla biologia della fine del XIX secolo e dagli studi razzisti del primo Novecento, il nazismo abbia inventato il proprio passato grazie al potere plasmante ed efficace della narrazione del regime.

Il premio “Cherasco Storia per la divulgazione storica mediante la cinematografia” è andato a Liliana Cavani. Regista e sceneggiatrice. Laureata in Lettere antiche e Filologia a Bologna e diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, lavora fin da giovane alla produzione di cortometraggi, documentari storici e inchieste per la RAI. Nota al grande pubblico per la realizzazione dei film Francesco d’Assisi (primo film prodotto dalla RAI nel 1966), Galileo (1968) e I cannibali (1969), la regista mostra un’attenzione particolare alla complessità dei temi trattati, al contesto storico e sociale dei protagonisti. Le sue opere sono raffinate investigazioni delle contraddizioni, delle passioni e dell’autenticità degli uomini. Tra le sue opere più importanti: L’Ospite (1971), Il portiere di notte (1973), La pelle (1981), Oltre la porta (1982), Interno berlinese (1985). È regista di film per la TV tratti da opere musicali quali La traviata, Cavalleria rusticana, Manon Lescaut e delle recenti fiction televisive De Gasperi e Einstein.

Infine il premio “Cherasco Storia “Gianni Perona” alla carriera” è andato a Charles S. Maier, già professore di Storia europea ed internazionale è direttore del Centro per gli studi europei della Harvard University. A partire dagli anni ’60 mostra un grande interesse per la storia italiana e si trasferisce a Roma per i suoi studi. La sua produzione scientifica è vastissima. Tra i suoi testi tradotti in italiano: La rifondazione dell’Europa borghese (De Donato 1979, Il Mulino 1999), Il crollo. La cisi del comunismo e la fine della Germania Est (Il Mulino 1999), Alla ricerca della stabilità (Il Mulino 2003). Nel saggio Secolo corto o epoca lunga, contenuto nel volume Novecento. I tempi della storia di Claudio Pavone (Donzelli 1997), discute le tesi di Eric Hobsbawm sulla periodizzazione storica. Per l’opera Leviatano 2.0 (Einaudi 2018) sulla reinvenzione dello Stato moderno riceve il premio alla carriera intitolato alla memoria del prof. Gianni Perona, presidente emerito del premio «Cherasco storia».

Al termine della premiazione sono state  assegnate borse di studio a venti studenti meritevoli. Le borse di studio sono intitolate a Anna Vittoria Morra, Banca di Cherasco, Castello Visconteo di Cherasco, don Carlo Costamagna, Studio Dentistico Livio Moscone Cherasco, Emanuele e Marisa Nasi, Eredi Lenta Domenico, Gian Nicola Pivano, Giorgio Segre, Luigi e Piquita d’Incisa di Camerana, Maria Vittoria Costamagna, Mariano e Piero Costamagna, Ora Società Agricola s.r.l., Panealba, Riccardo Costamagna, Romano Bogetti, Sicom, Stefano e Luigi Peisino, Gianni Perona.

I premi a Chapoutot, Maier e Liliana Cavani nel Video di Ideawebtv.it

Tutte le immagini dell’evento nella Fotogallery a cura di Alice Ferrero Image per Ideawebtv.it