Clima di fiducia crescente tra gli imprenditori della Granda

Presentata l'indagine di previsione di Confindustria Cuneo relativa al secondo trimestre 2019, che evidenzia ottimismo da parte delle aziende, in controtendenza rispetto all'andamento nazionale ed internazionale

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“Le previsioni per i prossimi 3 mesi sono positive, in controtendenza rispetto alla situazione nazionale ed internazionale”. Lo dicono in coro Mauro Gola e Giuliana Cirio, rispettivamente presidente e direttore di Confindustria Cuneo, commentando i dati dell’indagine di previsione per il secondo trimestre 2019 della provincia di Cuneo.

“A livello internazionale persiste il trend negativo – ha esordito Gola -. L’unica economia che regge è quella americana, per il resto c’è un rallentamento ovunque. L’Europa sta faticando ed anche l’Italia ne risente. Abbiamo bisogno di politiche economiche più orientate verso la crescita”. In questo contesto nazionale ed internazionale, in Granda gli imprenditori sembrano più fiduciosi. “Avevamo chiuso il 2018 e cominciato il 2019 con previsioni pessimistiche – ha spiegato il direttore Giuliana Cirio -. Invece in questa nuova indagine constatiamo una ripresa di fiducia da parte del mondo delle imprese”.

Le previsioni delle oltre 300 aziende associate prese a campione sono in netto miglioramento. Quasi tutti positivi i principali indicatori nel manufatturiero: la produzione totale passa da -7,1% a +11,9%, con un incremento di 19 punti percentuali. Bene anche i nuovi ordini (da -3,8% a +10,5%) e l’export (da -4% a +5%). In leggero calo, ma sempre positivo l’indicatore sull’occupazione (da 6,6% a 5,2%) e fisiologiche le previsioni sul ricorso alla cassa integrazione, che interessa il 5,3% delle aziende. Tornano a consolidarsi le intenzioni di investimento, mentre sale, ma resta negativa la previsione sulla redditività, che passa da -6,6% a -3,3%. A livello settoriale, come spiegato dalla responsabile del Centro Studi Elena Angaramo, torna il pieno ottimismo nell’alimentare e si consolidano le attese, dopo le preoccupazioni di inizio anno, nella meccanica. Clima di fiducia favorevole anche nella chimica e gomma plastica, mentre continua a soffrire l’edilizia, pur facendo intravedere qualche segnale di ottimismo maggiore. Perdura la crisi nella cartaria-grafica, tra i più colpiti dalla recessione e dai cambiamenti tecnologici.

Per quanto riguarda i servizi, le 90 aziende intervistate dall’indagine mantengono l’ottimismo già manifestato a dicembre, sebbene su valori meno positivi. Il saldo ottimisti-pessimisti sui livelli di attività scende di 9,2 punti percentuali, da +24% a +15%, quello sugli ordini totali passa dal +17,9% al +11,8%. Stabile all’84,4% il tasso di utilizzo delle risorse aziendali. Le attese sull’occupazione perdono 7,2 punti e si portano al +9,7%, mentre l’ipotesi di ricorso alla cassa integrazione non è contemplata da nessuna impresa.
Per quanto riguarda i singoli settori, si confermano espansive le attese nel terziario innovativo, sempre bene trasporti e logistica, clima di fiducia in peggioramento invece per i servizi commerciali e turistici.

I dati del Centro Studi di Confindustria Cuneo hanno consentito anche di tracciare un bilancio del 2018, nel quale il 39% delle imprese manifatturiere prese in esame ha aumentato il fatturato. In utile il 60% delle aziende, stabile per il 45% l’indebitamento, mentre gli investimenti sono stati superiori per il 29%, uguali per il 42%. Percentuali ancora più positive nei servizi: fatturato aumentato nel 47% dei casi, in utile il 69%.