Il calcio femminile cresce, ma non nella “Granda”. In quattro anni dilapidate tre squadre di vertice

Il Cuneo ha ceduto alla Juventus, l'Alba ha chiuso ed il Musiello Saluzzo si è ridimensionato: nessuna squadra della provincia nei campionati nazionali. Ecco cos'è cambiato in quattro anni.

0
1087

Sono passati appena quattro anni eppure per il calcio femminile sembra passata un’eternità. Molte cose, infatti, sono cambiate ma non tutte in meglio, specialmente nella nostra provincia che ‘piange’ il recente addio del Futura Langhe.

Se nella stagione 2014/2015 le squadre professionistiche erano ancora un’utopia, i 40.000 spettatori dell’Allianz per Juventus Women vs Fiorentina Women’s una chimera e le dirette su Sky quasi un pesce d’Aprile, c’è da dire che nella provincia di Cuneo il calcio in ‘rosa’ era piacevolmente ai vertici.

Partiamo dal Cuneo Femminile che stata vivendo la sua prima storica esperienza in Serie A. Una stagione travagliata ma molto bella per la formazione di coach Petruzzelli che retrocesse a causa di un regolamento ‘particolare’ che vide ben sei retrocessioni su quattordici squadre partecipanti. Non bastò, dunque, alle ragazze di patron Eva Callipo il decimo posto conquistato in un campionato passato comunque alla storia.

Nella serie cadetta, invece, erano Alba e Musiello Saluzzo a tenere alto l’onore della provincia di Cuneo. Le albesi guidate da capitan Barbara Luciano contesero sino alla penultima giornata la vittoria del campionato al Luserna San Bernardo sfoggiando, però, il miglior gioco agli ordini del duo Dilej/Genovesio.

Alle spalle delle langarole si piazzò la Musiello Saluzzo, autentica rivelazione di quella stagione, magistralmente guidata in panchina da Roberto Panigari e dal DS Andrea Rubiolo, capaci di costruire una squadra giovane e ben amalgamata che mise in fila ben diciassette risultati utili consecutivi nonostante fosse una matricola.

Squadra cuneese al vertice anche in Serie C con il Cavallermaggiore di mister Borra che sfiorò l’impresa alle spalle della corazzata Acqui. Le ‘apine’ giunsero solamente a tre punti dalla vetta in un campionato dominato dalle due formazioni dove furono decisivi solamente gli scontri diretti in favore delle termali. A quel campionato partecipò anche la Costigliolese che, al suo primo anno in Serie C, si salvò ampiamente centrando l’ottavo posto.

Nell’ultima categoria regionale muoveva, invece, i primi passi il Racco ’86 che ereditò di fatto il testimone, e le giocatrici, dal Pro Polonghera. Fuori classifica disputava le sue gare la seconda squadra del Musiello Saluzzo dove militavano le giocatrici fuori età per la Primavera ma ancora non pronte per la Serie B.

Insomma, un vero e proprio plotone di formazioni cuneesi riempivano i campionati di calcio femminile dalla massima categoria alla Serie D con ottimi risultati.

Quattro anni dopo solo due di queste sette squadre sono ancora in piedi, con fortune diverse e momenti storici mutati nel tempo anche se ovviamente altre realtà sono nate, anche se alcune già scomparse, in provincia.

Il Cuneo, dopo essere tornato in Serie A ottenendo una storica salvezza, ha ceduto il titolo sportivo alla Juventus SpA di Andrea Agnelli divenuta al primo colpo Campione d’Italia ed in procinto di fare il bis.

L’Alba al termine di quella stessa stagione chiuse i battenti con qualche frecciatina tra dirigenza e giocatrici. La Musiello Saluzzo bissò il terzo posto anche l’anno successivo poi con i saluti di Rubiolo, ora nello staff all’A.S. Roma SpA, e del duo Panigari/Geninatti, il primo al Pinerolo ed il secondo al Torino F.C., ha subito due retrocessioni consecutive capitolando nell’attuale Eccellenza (mix tra Serie C e Serie D).

Due anni dopo sparì anche il Cavallermaggiore e sulle sue ceneri, di fatto, nacquero prima il Futura Langhe e successivamente l’Area Calcio Alba Roero con quest’ultima che si sta ben comportando nel suo giovane cammino. Le langarole, infatti, dopo aver chiuso la prima stagione al terzo posto si stanno migliorando trovandosi alle spalle della capolista Alessandria. L’anno successivo chiuse i battenti anche la Costigliolese.

Nuova linfa anche dalla Saviglianese di patron Brisciano che ha in rosa molte ex giocatrici di Cavallermaggiore e Musiello Saluzzo che stanno lottando per un posto in zona play off. Resiste a denti stretti, invece, il Racco ’86 al netto dei molti cambi in panchina sta proseguendo il proprio percorso di crescita, capitalizzata nel passaggio del turno in Coppa Italia Regionale.

Ad aprire uno spiraglio per il futuro è entrato in scena il Fossano con il solo settore giovanile completamente in rosa. Sessanta ragazze reclutate in estate sotto l’egida di Eva Callipo e del mister Petruzzelli in un remake del Cuneo di Serie A.

Quattro anni. Solo quattro anni, dove di fatto tutto è cambiato. Un vero peccato per la provincia di Cuneo che non ha saputo sfruttare la crescita esponenziale di questa disciplina tra ripicche personali, pochi sponsor, poca (pochissima) lungimiranza ed una serie impressionante di proclami societari andati a vuoto. Ecco, forse questo non è cambiato.