A Saluzzo la Camera di commercio ha premiato ben 234 fra alberghi, ristoranti,
agriturismi, b&b, campeggi e rifugi aderenti al progetto nazionale e internazionale avviato nel 1999
Nella prestigiosa cornice dell’antico palazzo comunale di Saluzzo si è svolta la premiazione del marchio Ospitalità italiana 2019.
Sono 234 le strutture alle quali è stato rinnovato oppure assegnato per la prima volta (le “new entry” sono sei) l’importante riconoscimento, a testimonianza di una qualità che dev’essere ricercata e acquisita con convinzione e con il costante impegno di mantenerla nel tempo.
Il sindaco della città del Marchesato, Mauro Calderoni, ha aperto l’incontro con i saluti istituzionali, sottolineando la collaborazione instaurata tra l’Ente camerale e l’Amministrazione civica, grazie al Piter (piano integrato territoriale) “Terres Monviso”, e in particolare al progetto singolo “T(o)ur-Turismo internazionale”, che nelle “Porte di Valle”, nella ricettività e nell’accoglienza del turista vede un punto fondante.
Il progetto Ospitalità Italiana, promosso dal sistema camerale nazionale sin dal 1999 con il supporto e con la collaborazione di Unioncamere e di Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche), continua a offrire agli operatori turistico-ricettivi l’opportunità di incrementare la qualità dei propri servizi.
Il sistema di “valorizzazione a rete” è oggi presente non soltanto a livello nazionale, con ben 6.414 strutture ricettive e ristorative contrassegnate dal Marchio di qualità riconoscibile grazie alle targhe in ottone, ma anche all’estero con 2.218 ristoranti italiani certificati presenti in 59 Paesi del mondo, veri ambasciatori della cucina e dei prodotti di eccellenza “made in Italy”.
«La nostra è una terra straordinaria che, con il suo patrimonio culturale, paesaggistico ed enogastronomico, forte di prestigiosi riconoscimenti dell’Unesco, rispecchia appieno quelle caratteristiche che hanno spinto la guida “Lonely planet” ad indicare il Piemonte come la regione numero uno da visitare nel 2019», ha dichiarato il presidente della Camera di commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello, fra i più convinti ed entusiasti ispiratori, promotori e divulgatori del progetto Ospitalità Italiana. «è un invito che si tradurrà, anche per la terra cuneese, in un ulteriore incremento significativo del turismo, al quale è importante abbinare strutture e servizi di accoglienza di alto “standard” qualitativo. Su questi aspetti l’Ente camerale cuneese da tempo si impegna, affiancando le imprese turistiche nel percorso di miglioramento dell’offerta, consapevole che solo la qualificazione delle strutture, valorizzate e promosse in modo adeguato, in piena sinergia con i competenti attori istituzionali, possa far vivere esperienze uniche a quanti scelgono la provincia Granda».
“Ospitalità Italiana” è l’importante cifra distintiva che connota l’alto livello qualitativo delle strutture ricettive di una terra straordinaria
«Il marchio Ospitalità Italiana è diventato una importante cifra distintiva che connota l’alto livello qualitativo delle strutture ricettive di una terra straordinaria qual è la nostra provincia di Cuneo», è il pensiero più volte espresso dal presidente Dardanello. «Anche quest’anno la Camera di commercio di Cuneo ha rinnovato o assegnato per la prima volta questo prestigioso riconoscimento a 234 strutture del territorio, tra alberghi, ristoranti, agriturismi, b&b, campeggi e rifugi. Questo risultato scaturisce dal prezioso lavoro della Commissione di valutazione, istituita all’interno del nostro Ente camerale e presieduta da Andreino Durando, una delle figure di maggior esperienza del settore. A lui e a tutti gli altri componenti di questo organismo, che rappresentano, oltre alla Camera di commercio, gli enti territoriali, le associazioni di categoria e dei consumatori, desidero esprimere un particolare ringraziamento per il lavoro attento e minuzioso svolto nell’osservare il rispetto dei parametri e il loro mantenimento negli anni, diventando, laddove ce ne fosse bisogno, anche un utile elemento di stimolo per il miglioramento dei servizi».
L’Ente camerale di Cuneo, grazie a specifiche progettualità, sostiene l’iniziativa e, con l’ausilio di strumenti promozionali e pubblicitari, assicura visibilità alle strutture contrassegnate dal marchio Ospitalità Italiana che, a loro volta, partecipano con un contributo alle spese di certificazione.
Accanto alla consueta attività di formazione e agli appuntamenti annuali, che offrono l’opportunità di approfondire tematiche di interesse per il settore, da alcuni anni l’Ente camerale ha avviato anche un’intensa azione di accompagnamento verso la digitalizzazione, con la consapevolezza che un’adeguata gestione delle nuove forme di comunicazione sia un imprescindibile veicolo di sviluppo per le imprese turistiche.
«Con questo marchio di qualità l’impresa offre al turista un segnale distintivo della sua attività e una garanzia di qualità del servizio», ha sottolineato Andreino Durando, presidente della Commissione provinciale di valutazione del marchio. «L’imprenditore turistico che sceglie di percorrere l’“iter” per l’ottenimento, oppure il mantenimento, del marchio Ospitalità Italiana deve dimostrare un impegno costante nel mettersi in discussione e nel rivedere l’efficacia delle proprie scelte. Le strutture aderenti al progetto danno prova di aver compreso l’utilità dell’iniziativa, interpretandola come un incentivo ad assumere un atteggiamento più attivo nella gestione del lavoro».
All’evento saluzzese è intervenuto Carlo Barberis, amministratore di “IG.Cuneo”, il quale ha illustrato le nuove frontiere della fotografia nella promozione dei territori, raccontando il turismo attraverso Instagram, tema approfondito anche durante una tavola rotonda moderata dalla giornalista Daniela Bianco, alla quale hanno partecipato, oltre a Barberis, Flavia Coccia, coordinatore scientifico di Isnart Roma, Mauro Bernardi, presidente dell’Atl del cuneese, e Luigi Barbero, presidente dell’ente turismo “Langhe, Roero e Monferrato”. Il pomeriggio si è concluso con la premiazione delle strutture ricettive e ristorative della Granda aderenti al progetto che in tutto, lo ribadiamo, sono 234.