Furti in abitazione: sgominata banda di malviventi, 7 arresti

L'operazione è stata condotta in sinergia da polizia e carabinieri. Organizzatissimo il gruppo criminale, che ha messo a segno in tutto 22 colpi (non solo in Granda) per un bottino di circa 250 mila euro

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Cambiavano targhe e colore alle auto che utilizzavano, si travestivano da poliziotti per farla franca e pianificavano tutto nei minimi particolari. Era organizzatissima la banda criminale sgominata dall’azione congiunta di polizia e carabinieri che ha portato all’arresto di 7 uomini, tutti di etnia sinti e pregiudicati, ritenuti responsabili di una rapina e di 22 furti in abitazione messi a segno in Granda, ma anche nelle province di Cremona, Reggio Emilia, Piacenza e Modena.

Vivevano tra Magliano Alpi, Trinità e Mondovì e hanno agito tra settembre 2018 e gennaio 2019, ma non si esclude che possano aver colpito anche successivamente. L’operazione è stata denominata “San Rocco” perché è partita durante la festa di San Sereno, in programma all’inizio di settembre nella frazione cuneese. In quell’occasione i malviventi hanno rubato alcune borse lasciate nelle auto parcheggiate, impossessandosi delle chiavi di casa e mettendo a segno 4 colpi. In un caso hanno trovato nell’abitazione una signora, costretta a letto da problemi di deambulazione, derubata di un monile che aveva al collo.

Le indagini, condotte anche grazie alle intercettazioni telefoniche, hanno consentito di accertare che si trattava di una banda di delinquenti spregiudicati, che a volte usavano anche segni distintivi delle forze dell’ordine, come pettorine, cappelli e tesserini, per carpire la fiducia delle vittime e rimpinguare anche il proprio bottino con la scusa di un “sopralluogo”. In tutto si sarebbero intascati qualcosa come 250 mila euro che utilizzavano per mantenere un elevato stile di vita mondana, fatto di vestiti alla moda, auto di lusso e ristoranti costosi. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati 6 veicoli e circa 26.000 euro in contanti. Gli arresti sono avvenuti con un doppio blitz nella notte tra il 27 e il 28 febbraio: a Modena ha agito la polizia, a Magliano Alpi i carabinieri. In manette sono finiti A.B. 47enne di Trinità, V.B. (42) di Magliano Alpi, V.B. (54) di Vignolo, A.B. (38) di Trinità, E.B. (45) di Magliano Alpi, G.B. (35) di Magliano Alpi, I.A. (35) di Mondovì.

“Siamo molto soddisfatti – ha spiegato il procuratore capo Onelio Dodero -, è stato fatto un lavoro di grande sinergia tra carabinieri e polizia che ha portato i suoi frutti”. “E’ stata fondamentale la velocità di azione – ha aggiunto il sostituto procuratore Carla Longo -, bisognava stare al loro ritmo e ci siamo riusciti”. Per Marco Pettinato, comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Cuneo, “grande soddisfazione per il livello di coordinamento messo in campo”. Per Pietro Nen, dirigente della Squadra Mobile, “un’operazione importante che ha sgominato una banda molto organizzata, in cui ognuno aveva un ruolo ben preciso”. Lo stesso Nen e Giampaolo Canu, comandante del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Cuneo, hanno voluto sottolineare l’importante apporto di Marco Mastrangelo, fino a dicembre capo della Squadra Mobile, che ha partecipato all’avvio dell’operazione.