“Quando la correzione del segnale inesatto sulla A33 Asti-Cuneo?”

Intervento nel question time della consigliera regionale dei Moderati Maria Carla Chiapello che si rivolge all'Assessore dei Trasporti

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E’ evidente che, per cambiare un cartello autostradale sbagliato, alla società concessionaria Asti-Cuneo Spa un anno non è bastato”. Così la consigliera regionale dei Moderati Maria Carla Chiapello si è rivolta all’assessore ai Trasporti, durante lo spazio dedicato alle interrogazioni, tornando su un argomento da lei già portato all’attenzione dell’aula nel gennaio 2018. Il problema riguarda un segnale, con su scritto “Cuneo Centro”, all’uscita della A33, dopo il casello di Castelletto Stura. “L’indicazione è fuorviante perché, percorrendo quella strada, si attraversa tutta la zona industriale di Madonna dell’Olmo prima di arrivare in centro, invece raggiungibile in tempi più brevi andando verso Cuneo Est (direzione Borgo San Giuseppe) – incalza la consigliera –. Che ci vuole a sostituirlo?”.

La volta scorsa l’assessore aveva spiegato che da parte della Società concessionaria, già contattata dalla Regione, erano arrivate ampie rassicurazioni. Un anno dopo la risposta non cambia, come fa sapere l’assessore, perché ancora si sta attendendo di conoscere l’esito della richiesta avanzata dal Comune di Cuneo alla Società. “Parole al vento, le nostre come quelle dei consiglieri comunali di Cuneo e dell’assessore competente che ai responsabili della segnaletica autostradale e al Ministero, a cui tocca dare l’autorizzazione, hanno già inoltrato innumerevoli richieste d’intervento. E’ una storia infinita.” commenta Chiapello.

Per via delle sue caratteristiche geografiche Cuneo ha una viabilità complicata. “E per peggiorare la situazione basta anche soltanto un cartello ingannevole – conclude la consigliera –. Sostituirlo significa evitare ulteriori disagi in una zona, come quella di Madonna dell’Olmo, dove il traffico subisce già continui rallentamenti nelle ore di punta o in caso di incidenti o lavori in corso. La questione è tutt’altro che banale”.

c.s.