La Regione sostiene con 35 mila euro la candidatura delle Alpi del Mediterraneo a Patrimonio Unesco

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Foto Roberta Malacrida

A febbraio 2018, con la presenza dell’allora ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti, era stata illustrata, nel Centro Incontri della Provincia di Cuneo, la candidatura dello spazio transfrontaliero “Alpi del Mediterraneo” a Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

Il prestigioso riconoscimento è stato chiesto per la storia geologica, ambientale e legata alla biodiversità di un’area che si sviluppa su 268.500 ettari di superficie distribuita in 79 Comuni di tre Stati: Italia; Francia e Principato di Monaco. Quelli del nostro Paese sono 28. Il progetto comprende i Parchi Alpi Marittime, Mercantour, Marguareis, Alpi Liguri, alcune zone protette della provincia di Imperia e altre naturali tra l’entroterra e la costa da Nizza a Ventimiglia e i giardini botanici Hanbury.

Con il 60% di estensione su territori di terra e il 40% su quelli di mare. In provincia di Cuneo fanno parte del dossier significative porzioni delle alti valli comprese tra la Stura e la Tanaro. Nella candidatura rivestono particolare importanza il massiccio cristallino dell’Argentera e il complesso carsico del Marguareis.

Secondo il documento di presentazione “si tratta di un sistema geologico di grande importanza per lo studio della geodinamica della Terra che, in uno spazio di appena 70 chilometri, collega il ghiacciaio più meridionale delle Alpi agli abissi più profondi del Mediterraneo occidentale. Le Alpi del Mediterraneo sono l’unico sito conosciuto in cui sono visibili le testimonianze di tre cicli geodinamici successivi, lungo un periodo di 400 milioni di anni. Affioramenti eccezionali facilitano l’osservazione diretta e in plein air di rocce e strutture che caratterizzano l’evoluzione globale dei Continenti e la formazione dei settori profondi delle recenti catene di montagne. Inoltre, il territorio del sito è particolarmente interessante dal punto di vista della biodiversità, grazie alle caratteristiche geomorfologiche e climatiche legate al passaggio rapido dall’ambiente alpino a quello mediterraneo”.

In effetti si passa dai 3.000 metri di quota delle cime più alte (Monte Matto, Gelas, Clapier e i 3.297 metri della cima sud dell’Argentera) fino ai 2.500 metri di profondità sotto il livello del mare. Inoltre nell’ampia area sono presenti oltre 260 specie differenti di animali e vegetali.

L’esito sulla candidatura è previsto ad agosto 2019. Per sostenere le tappe del percorso la Giunta Chiamparino, su proposta dell’assessore, Alberto Valmaggia, ha approvato uno stanziamento di 35.000 euro. “La Regione – sottolinea Valmaggia – crede fortemente nella candidatura delle “Alpi del Mediterraneo” a Patrimonio Unesco. Si tratta di un’area meravigliosa, un gioiello del territorio piemontese e ligure che coniuga in modo perfetto biodiversità e sviluppo. Essendo, poi, uno spazio transfrontaliero può diventare un esempio per altri luoghi analoghi dell’intera Europa”.

Cosa significa la candidatura? “Si colloca nel percorso della politica dei Parchi intrapresa dalla Regione. Le aree protette piemontesi sono nate come interventi puntuali di salvaguardia. Gli anni che abbiamo davanti ci pongono i nuovi obiettivi di legarle con i territori esterni attraverso corridoi ecologici. Facendole acquisire un maggiore valore ambientale. Per cui, la candidatura Unesco supera la storica collaborazione tra Marittime e Mercantour e si inserisce in un contesto più ampio nel quale collegare gli abissi marini con i giardini Hanbury e le vette delle nostre montagne. In questo progetto c’è una logica coerenza con quanto la Regione ha avviato in altre zone del Piemonte. Per questo sosteniamo con forza la candidatura, che è incentrata anche su una riflessione culturale sul futuro dei parchi naturali”.

Soddisfatto Paolo Salsotto, presidente dell’Ente di gestione dell’Area Protetta delle Alpi Marittime. “Ringrazio – dice – il presidente Chiamparino e l’assessore Valmaggia per aver sostenuto il dossier di candidatura con questo contributo. Un segno ulteriore di rafforzamento del supporto che la Regione in questi anni non ci ha mai fatto mancare nel portare avanti il progetto per ottenere il riconoscimento Unesco”.

c.s.