“Al di là dell’apparire”, Guglielmo Spotorno in mostra ad Alba

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La Chiesa di San Domenico di Alba, dal 2 al 24 febbraio 2019, ospita la mostra personale di Guglielmo Spotorno “Al di là dell’apparire”, celebre artista e poeta che si muove tra surrealismo e astrattismo.

La mostra è curata da Ermanno Tedeschi, organizzata dall’Associazione Culturale Acribia in collaborazione con la Famija Albèisa e patrocinata dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Cuneo, dal Comune di Alba e dal Museo dell’Auto di Torino.

“Al di là dell’apparire” raccoglierà una significativa selezione di 30 opere dell’artista di Milano, che da molti anni vive a Celle Ligure: pitture su tela inedite, realizzate dagli anni duemila ad oggi, che illustrano l’evoluzione del percorso artistico del maestro e la sua propensione alla lettura critica della realtà.

È il curatore della mostra, Ermanno Tedeschi, a cogliere in pochi tratti l’orientamento espressivo, l’originalità nel segno e nel colore di Spotorno: «L’abilità artistica di Guglielmo, Gugi come lo chiamano gli amici, è una dote naturale. La sua arte può essere pura poesia. Guglielmo osserva e studia quell’umanità che rappresenta nelle opere con emozioni diverse».

La ricerca di Spotorno si muove tra un informale di ascendenza surreale e un astrattismo carico di riferimenti al quotidiano, anche se mimetizzati nella libertà dei segni. Innanzi alle sue opere si è pervasi da un senso di bellezza che va al di là della piacevolezza dei segni, dell’armonia dei tratti, della luminosità del colore. Emerge, chiara, una volontà di denunciare la contraddizione, la crisi, le questioni irrisolte, forse non risolvibili.

Il percorso tematico della mostra affronta una materia sociale, di forte attualità: dalle Città umanizzate ai Crocifissi cittadini, fino alla grande mareggiata che lo scorso ottobre 2018 ha causato gravi danni al litorale ligure.

LE CITTÀ UMANIZZATE

Nel ciclo delle opere dedicato alle Città umanizzate, Spotorno rappresenta la realtà e la società contemporanee da lui vissute e dipinte nelle loro intense e dure contraddizioni con un’attenzione particolare a significativi momenti storici. A questo proposito sono da ricordare Caracas (2015) che racconta la ribellione, surreale, della povertà nell’atto dell’uomo che esce dal quadro, dalla cornice; 11 Settembre (2014), Alla frontiera e Isis Execution (2015) che raccontano le stragi causate da tragici eventi tra una danza stilizzata e gesti, rituali mistici per una condanna a morte. Sorgenia (2014) d’altro canto evoca con forza le conseguenze portate da un altro tragico evento: l’inquinamento dell’aria che soffoca il blu cobalto del mare, violando la sacralità dell’elemento natura.

I CROCIFISSI CITTADINI

Nell’apparente semplicità cromatica, i Crocifissi cittadini sono i più drammatici, dove vengono rappresentati le figure dei Cristi che scendono dalla Croce per immergersi nel quotidiano e divenirne parte.

«L’artista guarda sempre in sé stesso, racconta Ermanno Tedeschi. È diverso il punto di osservazione, ma è comune un’analisi originale. Noi siamo i luoghi dove viviamo e viceversa.Non c’è nella sua pittura nessun compiacimento, anzi evidenzia dolori e ricordi nascosti.»

LE MARINE

Nel percorso della mostra non mancano opere dove l’attenzione è rivolta a tematiche legate al mondo naturale: la serie delle marine ricca di poesia e spiritualità. Nel mare si ritorna bambini, il mondo dell’acqua è un continuo fluire. Lo si vede nelle opere dai colori intensi e cariche di movimento come Tromba marina (2016) e Sorgente marina (2018); intrise di pensieri I Miei pensieri (2015) e creature, umane, che come meduse giacciono a pelo d’acqua nell’opera dedicata a Lampedusa (2016). Opere mai banali, dove domina un mare immenso e un senso di pace, quasi irreale, esaltato dai colori azzurri dell’acqua e da quelli variopinti dei pesci, nelle Trasparenze marine (2104) e ne Il cielo chiama il mare (2016).

LE MAREGGIATE

La pittura del maestro guarda anche a temi di attualità e come un urlo di forte denuncia dei drammi di oggi, le sue tele racchiudono la volontà di non dimenticare, di stare. Così nascono le ultime tele dipinte dopo la mareggiata del 29 ottobre 2018, dove la forza della natura diventa materia e le onde distruggono tutto quello che incontrano al loro passaggio.

L’artista stesso scrive in proposito: «L’uomo mette pietra su pietra, cemento su cemento, metallo su metallo. Il grattacielo può essere una sfida, la piccola casa una protezione: in realtà sono un nulla. Quando la natura ‘decide’, l’uomo deve chinarsi e cominciare a raccogliere le macerie».

Le opere di Guglielmo Spotorno, e così il suo tratto, sono la trasposizione continua di un sentire irrequieto, portatore un alito di vita. Una maestria gestuale straordinaria che racchiude la tensione verso la conquista di sé stessi e della realtà che, volente o nolente, ci circonda.

«Dipingo su TELE più GRANDI, ho bisogno di spazio, per i miei gesti con il tubetto, il pennello, il carboncino», così Spotorno si racconta nel suo rapporto a tu per tu con la tela. «Tutto è buono per incidere la tela bianca, anche un chiodo, una spatola, la punta di una siringa. Il polso è sicuro, segue sempre linee circolari, quasi una sferomania che mi porto dentro da sempre … e i COLORI, sempre il NERO e il BIANCO le gamme del bleu, soprattutto il COBALTO, ma anche il VERDE pino e tanto GRIGIO diluito nell’acqua, come se sulla tela fosse caduta una pioggia. Piove, è vero, la mia ansia…una insoddisfazione costante… mi avvicino, mi allontano dalla tela. Credo di poterci parlare».

L’inaugurazione, prevista per sabato 02 febbraio 2019 alle ore 11.00, si terrà presso la Chiesa di San Domenico ad Alba. La mostra, con ingresso libero, sarà visitabile dal martedì al venerdì dalle 10.00-12.00 e dalle 15.00 alle 18.00; sabato e domenica con orario 10.00 – 12.00 e 14.30 – 18.30.

Accompagna la mostra un catalogo contenente le immagini delle opere esposte e testo critico di Ermanno Tedeschi.

BIOGRAFIA

Classe 1938, Guglielmo Spotorno è milanese ma da molti anni vive a Celle Ligure. Ottiene il primo riconoscimento nazionale all’età di 12 anni con il disegno “Incubo1”, notato da Federico Fellini. Avvia il suo percorso artistico presso la galleria d’arte Spotorno diretta dalla madre Enrica, scultrice, da cui ha tratto la passione per l’arte. Ha conosciuto Jorn, Lam e Fontana nella vicina Albissola, a Milano i protagonisti del Realismo Esistenziale Ferroni e Vaglieri. Laureato in Filosofia con tesi in Estetica Metafisica, apre il suo primo studio negli anni Settanta e nel corso delle stagioni successive partecipa a diversi premi con i suoi disegni, ricevendo riconoscimenti e diplomi di merito, oltre a numerosi inviti a esporre le proprie opere presso importati galleria d’arte nazionali e internazionali.

Di recente le opere di Spotorno sono state esposte in importanti mostre: 2014, Fondazione Stelline di Milano; 2015, Università Bocconi di Milano; 2015, Museo della Permanente di Milano; 2016, “So Art&Design”, Megève (Francia); 2016, Art Garage, Torino; 2017, Centro Culturale di Milano; 2018 Biennale Lake Como; 2018, Meneghetti International Art Price di Torino.

Ulteriori informazioni sull’artista all’indirizzo www.guglielmospotorno.it