Primo gol con il Bra per bomber D’Antoni: “Dispiace per la sconfitta, ora testa bassa e lavorare”

Nonostante il ko a Genova, c'è un sorriso in casa giallorossa: "Non sono felice, di più! Ne avevo bisogno, volevo sbloccarmi, per stare più sereno. Gli attaccanti vivono di gol!"

0
744
Alessandro D'Antoni, in azione con la maglia del Bra

L’aspetto positivo per il Bra, nella sconfitta di ieri a Genova con il Ligorna, è la prima rete con la maglia giallorossa per Alessandro D’Antoni.

Il bomber torinese classe 1988, arrivato all’ombra della Zizzola il 1° dicembre scorso, è stato raggiunto telefonicamente il giorno dopo al ko ligure: “Il mio primo gol con la maglia del Bra. Non sono felice, di più! Lo aspettavo tanto, penso al palo con il Sestri Levante, al salvataggio sulla sulla linea con l’Arconatese. Ne avevo bisogno, volevo sbloccarmi, per stare più sereno. Gli attaccanti vivono di gol!

Mi dispiace tanto, invece, per la partita di ieri a Genova. Il Ligorna era alla nostra portata e non siamo inferiori a loro, nonostante il fatto che abbiano giocato meglio. Non voglio che passi come un alibi, ma abbiamo giocato su un campo indecente, un sintetico consumato. Loro sono abituati e sono riusciti ad esprimersi meglio di noi. Potevamo pareggiarla, nel complesso abbiamo avuto delle occasioni importanti e non avremmo rubato nulla.

Facciamo tesoro di quest’altra sconfitta, ora testa bassa a lavorare in settimana per arrivare, al massimo delle nostre possibilità, per la partita di domenica con il Lecco. In questo girone, tutte le squadre possono giocarsela con qualsiasi avversario. Ovvio, sappiamo che loro sono una corazzata e che sono meritatamente primi in classifica, però con più attenzione nei particolari e un pizzico di cattiveria in più, possiamo tirar fuori una prestazione maiuscola.

Non dobbiamo mollare e dobbiamo macinare punti, per arrivare il più in alto possibile. Nelle nostre corde c’è molto e su questo dobbiamo focalizzarci. Io sono veramente fiducioso, il Bra è vivo, c’è un bel gruppo e un bell’ambiente all’interno dello spogliatoio, non siamo disperati e spaventati, anzi. Umiltà e sacrificio, l’unica ricetta per fare meglio rispetto al nostro girone d’andata“.