Ha scelto una “location” davvero ma­gica l’Ance Cuneo per farsi gli auguri per le feste e per tracciare il bi­lancio dell’anno che se ne va.
I costruttori edili di Con­fin­du­stria Cuneo si sono ritrovati nello splendido scenario del­l’“Hotel Somaschi” di Che­ra­sco, un monastero del 1700.
L’ambiente raffinato ed elegante e il clima natalizio non han­no però ammorbidito la
po­si­zione della presidente di Ance Cuneo, Elena Lovera, la quale ha approfittato dell’occasione per parlare del difficile momento che sta vivendo il settore dell’edilizia. Le sue sono accuse in­dirizzate, senza mezzi termini, alla politica: «Sono passati circa sei mesi dall’insediamento del nuovo Governo, ma noi continuiamo a essere molto preoccupati. Fin da subito era­no stati fatti annunci e promesse, era stato detto che sarebbero stati messi in atto interventi a favore del nostro settore imprenditoriale. C’era la volontà di aprire un dialogo costruttivo, o almeno questo è quanto ci era stato prospettato».
Poi, però, ben presto sono arrivate le delusioni.
«Abbiamo continuato ad attendere dei segnali», ha proseguito Elena Lovera. «A ottobre, du­rante la nostra assemblea an­nuale nazionale, Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno assicurato che entro novembre avrebbero cancellato il Codice degli ap­palti. Abbiamo continuato ad attendere, ma non è successo nulla. Anzi, adesso scopriamo che la parte riguardante il Co­dice degli appalti è stata completamente stralciata dal decreto “Semplificazione”».
Poco prima dell’intervento del­la Presidente era stata illustrata e analizzata l’indagine previsionale per il primo trimestre del 2019 realizzata dal Centro studi di Confindustria Cuneo (di cui parliamo in altra pagina, ndr), nella quale vengono confermati i segnali di difficoltà del settore edile provinciale.
Un clima negativo che, nelle previsioni degli imprenditori del comparto interpellati, è
de­stinato a peggiorare ulteriormente nei primi mesi del nuo­vo anno: i saldi sulla produzione e sugli ordini perdono ben 10 punti, attestandosi a -18,9%, mentre restano a un pesante -30% le aspettative sugli ordini esteri e sale il ricorso agli ammortizzatori sociali (+19,4%).
«La situazione è molto critica», ha ammesso la presidente Lovera. «In Gran­da ci sono imprenditori virtuosi, che hanno saputo fronteggiare i momenti difficili meglio rispetto a quanto accaduto altrove, e anche per questo la crisi è arrivata dopo. Ma oggi per noi è davvero difficile continuare ad andare avanti: la pazienza può arrivare fino a un certo punto, e la no­stra si sta esaurendo».
Poi il “focus” sulle infrastrutture, punto critico della nostra provincia e una tra le cause del­le difficoltà del settore di cui parliamo nel box a sinistra.
Sulla questione si è espresso an­che il presidente di Con­fin­dustria Cuneo, Mauro Gola: «La miopia uccide il futuro. Le infrastrutture non finiscono dove le pensiamo noi, vanno ol­tre. Vanno fatte bene, ma van­no fatte, perché è innegabile che abbiano una grande im­portanza per lo sviluppo di un territorio. Se continuerà sempre a esserci qualcuno che dice “no”, di questo passo i nostri nipoti vivranno in un Paese sempre più isolato. Il progresso passa per le infrastrutture».