ITT di Barge, la Cgil attacca: “Troppo pochi i precari assunti”

La multinazionale ha sottoscritto un accordo con altre sigle. Il segretario provinciale Masera: "Cultura sbagliata, la crisi non si combatte con la precarietà"

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“Quello che sta accadendo alla ITT di Barge è il paradigma del nostro Paese”. Parole dure da parte del segretario provinciale della Cgil di Cuneo Davide Masera in riferimento alla multinazionale specializzata nella produzione di pastiglie per auto. Al sindacato non è andato giù l’accordo con cui l’azienda di assumere solo 45 dipendenti precari.

“Sono troppo pochi sui 248 totali, noi avevamo chiesto che fossero almeno il triplo – spiega Masera -. Sono dipendenti che lavorano lì da 3 anni, un tempo sufficiente per capire se valgono o no. Tanto più che l’ITT non è assolutamente un’azienda in crisi, anzi, è in forte espansione. Il problema è la cultura sbagliata, che purtroppo arriva anche da Confindustria: l’idea per uscire dalla crisi è di abbassare il costo del lavoro e di andare avanti con la precarietà dei nostri giovani. Non è questa la strada, bisogna fare uno sforzo tutti insieme, perché è vero che la Granda è sempre una realtà meno problematica di altre, ma la disoccupazione giovanile è aumentata molto nella nostra provincia”.

Durante la conferenza stampa organizzata dalla Cgil Cuneo per parlare del caso del Centro Riabilitazione Ferrero, è stato affrontata anche la situazione dell’ITT di Barge. E’ entrato maggiormente nello specifico Gino Vennettillo, segretario provinciale della Filctem Cgil, che sta seguendo la vicenda in prima persona: “Noi non abbiamo sottoscritto l’accordo, che è stato firmato da Cisl, Uil e Ugl. I lavoratori assunti sono troppo pochi, l’azienda ha voluto aggirare la legge, noi abbiamo proposto un’altra forma ma non è stato trovato un accordo. Il problema è che questo significa che un domani potrebbero cambiare altre cose con lo stesso metodo, penalizzando ancora i dipendenti. Non va bene, e la cosa più grave è che c’è l’avallo di Confindustria”.