Proteste dei detenuti e tensione al Carcere di Saluzzo: “Rischio costante per la sicurezza di chi vi lavora”

A denunciare l'accaduto l'OSAPP, Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria

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Martedì 20 novembre, presso la Casa Reclusione di Saluzzo, si è verificata una protesta da parte dei detenuti. Tutti i carcerati del reparto Alta Sicurezza hanno battuto ininterrottamente le suppellettili e le pentole contro le inferriate delle grate delle celle e dei cancelli. Non si conoscono le ragioni della protesta.

A dare la notizia è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci che aggiunge : “Non a caso da tempo sosteniamo che il carcere in Italia è qualcosa di ben diverso da quello che dovrebbe essere e che in tale contesto si agisce a discapito della sicurezza della collettività e in danno delle donne e degli uomini che vi operano e in particolar modo appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Se infatti – prosegue il leader dell’OSAPP – sono i detenuti a dettare regole e condizioni della vita penitenziaria e sono le istituzioni e i principi di legalità a soggiacere come potrà realizzarsi quell’opera di reinserimento sociale che deve restituire alla civile convivenza cittadini pienamente recuperati. Va reso pienamente merito – conclude Beneduci – alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria di Saluzzo che, in palese grave penuria di organico riescono a mantenere pienamente funzionante una struttura che senza il loro costante sacrificio sarebbe completamente in balia dei soggetti maggiormente violenti e pericolosi della popolazione detenuta. Peraltro a fronte della costante assenza di interventi di iniziative e perfino di idee da parte dei vertici regionali e nazionali dell’amministrazione penitenziaria lavorare in strutture penitenziarie come quella di Saluzzo può avvenire soltanto con il costante rischio per la sicurezza e per la incolumità fisica di chi vi opera“.