“Maleducazione ed intromissioni da parte dei genitori : è ancora possibile allenare i giovani calciatori?”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Luca e Giacomo, allenatori di una squadra di Giovanissimi Provinciali U14 nel cuneese, i quali si sono dimessi per le interferenze da parte di alcuni genitori

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E’ possibile allenare per il solo gusto di fare giocare dei giovani calciatori? E’ possibile allenare solo per trasmettere qualcosa ai ragazzi e divertirsi con loro? E’ possibile coltivare una passione senza che questa sia contaminata da persone inopportune? Io credo proprio di si! Ma di recente ci è successo il contrario. Io e Giacomo, allenatori di una squadra di Giovanissimi Provinciali Under 14 (in provincia di Cuneo, ndr) ci siamo dimessi domenica sera dall’incarico.

Abbiamo iniziato l’avventura grazie ad alcuni dirigenti, i quali avevano un progetto per lo sviluppo e la crescita del settore giovanile, che abbiamo condiviso fin dall’inizio. Dopo solo tre mesi, e dopo esserci accorti che alcune persone entrate successivamente nel direttivo societario, con ruoli indefiniti ed anche estranei alla categoria da noi allenata, si sono permessi di interferire con il nostro lavoro in maniera insostenibile e maleducatamente imbarazzante, abbiamo preso questa triste decisione.

L’intromissione di genitori dei calciatori, nel lavoro degli allenatori con idee sane e principi ferrei, non dovrebbero essere permessi. Quando poi gli stessi genitori hanno un ruolo all’ interno della società, e si permettono di manifestare giudizi e critiche non costruttive, nemmeno fondate e pretestuose, la domanda che sorge spontanea è “chi ce l’ha fatto fare?”. Lasciando da parte i risultati, per noi marginali in una categoria giovanissimi provinciali, e comunque molto positivi, il motivo di essere messi in discussione probabilmente è stato la nostra limpidezza e la trasparenza nel fare certe scelte, che evidentemente non andavano bene a certa gente, già a partire dall’inizio della preparazione.

Per lavorare al massimo, con l’obiettivo comune di far crescere i ragazzi, per coltivare la nostra e loro stessa passione, la fiducia dell’ambiente è fondamentale, anzi indispensabile. La serenità, se viene a mancare, viene anche percepita in primis, dai ragazzi. Purtroppo, finché alcune figure, nocive per un settore giovanile, mettono davanti i propri interessi a quelli dei piccoli calciatori, e fin quando queste, invece di essere isolate, verranno supportate e seguite, non ci potrà essere crescita: né per i ragazzi e né per la società stessa.

Orgogliosi della nostra decisione e con la coscienza pulita del lavoro trasparente fatto in questi mesi, riconosciuto oltretutto dalla maggior parte dei genitori e dai ragazzi stessi, vorremmo essere un monito per denunciare situazioni simili. Ricordiamoci che hanno solo 13 anni…

Luca e Giacomo

La Redazione Sportiva di Ideawebtv.it resta a disposizione di chiunque volesse replicare o  dare ulteriori chiarimenti sulla vicenda.