I Lou Tapage sono tornati! Ecco il VIDEO di “Buongiorno Shafi”

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I Lou Tapage sono tornati dal lungo viaggio di Finisterre: giunti nella terra più ad Ovest di tutte sembrava non ci fosse più nulla da vedere oltre l’oceano. A differenza del genovese Colombo, i Lou Tapage hanno scoperto un nuovo mondo non oltre le acque, ma sulla strada del ritorno. Queste sono le “Buone Nuove”: il grido della vedetta che grida «Terra!» puntando il dito non verso l’ignoto, ma verso casa, guardando il paese d’infanzia con gli occhi del viaggiatore, scoprendo un nuovo modo di vedere le vecchie cose.

“Buone Nuove” è un disco composto come una lunga lettera scritta per un amico lontano, a cui i Tapage racconta le ultime notizie da casa: dalle futili risse d’osteria alle semplici giornate di sole e tempo perso, passando per la cronaca nera di provincia, i racconti di valli abbandonate, notti senza sonno, amori traballanti e viaggi attraverso il deserto compiuti da nuovi abitanti della montagna.

L’album si apre e si chiude con due brani cantati il lingua occitana – nella parlata di Bellino, un’adunata di borgate dell’alta valle Varaita – per svilupparsi nella parte centrale con testi in italiano, un’apparente normalità che ha quasi del rivoluzionario nella stretta cerchia della musica popolare cuneese. Nel corso dei dodici brani i Lou Tapage giocano con i più diversi generi e registri, in un continuo dialogo tra gli strumenti tradizionali legati al mondo del folk e la loro controparte fatta di una potente sezione ritmica e chitarre distorte.

In questo disco non c’è nulla di puro, di canonicamente tradizionale o di  “corretto”; la musica popolare fa così quello per cui è nata: si mischia, si fa meticcia, nsi scontra con altre influenze e altre lingue in funzione della storia che deve raccontare, facendo muovere le idee e i piedi di chi ascolta.

Ecco il VIDEO del singolo “Buongiorno Shafi”, pubblicato il 7 novembre su Youtube: “il video nasce da una pila di vecchie riviste destinate al macero che, una volta ritagliate lettere e immagini, sono state utilizzate tramite la tecnica dello “stop motion” per creare storie surreali, accompagnate dai testi della canzone. Ogni minimo movimento (delle lettere e delle immagini) è una foto; 20 foto equivalgono a un secondo di video. Per il risultato finale sono stati necessarie più di 5000 fotografie.  Una tecnica che può sembrare assurda nel 2018, ma che dà un risultato impossibile da ricreare al computer. Bello o brutto, a voi il giudizio: vedere per credere!