Domenica a Grinzane l’Asta mondiale del tartufo bianco

Enzo Iacchetti, Caterina Balivo, Benedetta Parodi protagonisti della diciannovesima edizione dell’evento internazionale

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Il suo profumo, per notorietà ed esclusività, non è paragonabile a nessuna “eau de toilette” in vendita.
Anche perché a rendere il tartufo bianco d’Alba il prodotto principe della stagione autunnale del territorio di Alba, Langhe, Roero e Mon­ferrato è, in verità, un aroma che ogni anno assume connotati e peculiarità differenti, sempre im­pareggiabili però.
Per celebrare questo “unicum” fervono i preparativi per l’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba®, giunta all’edizione nu­mero 19, che si terrà domenica 11 novembre nella cornice austera e incantevole del castello di Grin­zane Cavour, inserito dal giugno 2014 tra i siti riconosciuti patrimonio dell’umanità tutelati dal­l’Unesco.
Il presidente dell’Enoteca regionale piemontese “Cavour” organizzatrice dell’evento, Tomaso Za­no­letti, sottolinea: «L’Asta mon­­diale del tartufo bianco d’Al­ba® è un evento eccezionalmente longevo che si conferma interessante e cruciale per la promozione del territorio. Attraverso il collegamento in­ternazionale si propone un messaggio sull’eccellenza che contraddistingue l’unicità di Alba, delle Langhe e del Roero e si incentivano importanti azioni di solidarietà».
Questo evento mondano e me­dia­tico è reso emozionante e in­dimenticabile proprio dall’organizzazione da parte dell’E­noteca regionale piemontese “Cavour”, con il principale supporto della Regione Piemonte.
«L’Asta mondiale conferma, con questo importante appuntamento annuale, quanto il tartufo bianco d’Alba sia il miglior ambasciatore del territorio in tutto il mondo. Il tartufo è, infatti, non solo un prodotto, ma un bene dal forte valore culturale frutto di tradizioni, saperi e paesaggi tramandati nei secoli: un portato forte, che è infatti anche oggetto di una candidatura Unesco na­zio­nale per la cultura immateriale. L’Asta mondiale che si tiene al castello di Grinzane Cavour celebra tutto ciò in una splendida cornice che è patrimonio Unesco: un’iniziativa cruciale e di forte ri­chiamo per la promozione del territorio, capace di mettere il tartufo bianco d’Alba al centro di un e­vento di portata mondiale», sottolinea con entusiasmo Antonella Pa­rigi, assessore regionale alla cultura e al turismo.
E così domenica 11 novembre i nobili spazi del maniero appartenuto al grande statista piemontese Ca­mil­lo Benso Conte di Cavour saranno di nuovo teatro della manifestazione legata al tuber magnatum Pico. I riflettori mondiali si accenderanno sulla singolare competizione con finalità be­nefica tra gli appassionati del gusto che nel mondo apprezzano l’enogastronomia di Langhe, Roero e Monferrato, pronti a contendersi i lotti del pregiato fungo ipogeo in abbinamento ai grandi formati di Barolo Docg e di Bar­baresco Docg, grazie alla preziosa collaborazione con il Consorzio di tutela “Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani”.
Con sempre maggiore attenzione e partecipazione, l’attenzione me­diatica tornerà a illuminare la migliore proposta enogastronomica del territorio, alla quale potranno accedere esponenti dell’alta cucina mondiale, imprenditori e filantropi, incrociando i propri rilanci per aggiudicarsi le partite più entusiasmanti delle straordinarie abbinate fra tartufi e vini dal blasone più nobile.
«La stagione è più propizia dello scorso anno», ribadisce Antonio Degiacomi, presidente del Cen­tro nazionale studi tartufo, «e do­vrebbe consentire di mettere al­l’asta esemplari grandi e di ottima qualità. L’evento continua a essere un importante evento be­nefico e me­diatico. Il Centro nazionale studi tartufo, oltre a certificare come sempre la qualità degli esemplari mandati all’incanto nelle va­rie sedi, quest’anno contribuirà a formare esperti di analisi sensoriale del tartufo in Basilicata, la regione che ha una piccola, ma significativa produzione di tartufi e che sarà collegata tramite Matera, capitale della cultura europea 2019».
A un evento capace di catalizzare grandissime aspettative non possono mancare illustri ospiti.
In sala, a Grinzane Cavour, a condurre l’Asta 2018 saranno la presentatrice televisiva Caterina Ba­livo, volto noto di seguite trasmissioni Rai, e Benedetta Parodi, im­pegnata in “Bake off” in onda su Real Time. Ad affiancarle sarà l’“amico di sempre dell’Asta” Enzo
Iac­chet­ti, attore comico e presentatore, alle prese con l’edizione 2018 di “Striscia la notizia”, il tg satirico di Canale 5, al fianco di Ezio Greggio. Non mancheranno sorprese tra gli ospiti dell’evento, tra cui altre significative e importanti personalità.
Ogni edizione dell’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba® celebra inoltre i migliori chef del mondo e la loro maestria nell’impiego del pregiato fungo.
Quest’anno il riconoscimento di “ambasciatore del tartufo bianco d’Alba nel mondo” andrà a Enrico Cerea, primogenito di Bruna e Vittorio, famiglia marchio d’eccellenza internazionale della ri­sto­razione e dell’accoglienza.
Con i quattro fratelli e la mam­ma, nel ristorante “Da Vittorio”, tre stelle Michelin a Brusaporto, vicino a Bergamo, egli sviluppa il concetto di “tradizione lombarda e ge­nio creativo”, rappresentativo dello stile della famiglia Ce­rea che da oltre cinquant’anni traccia i nuovi orizzonti della ri­storazione di qualità.
Occorre inoltre ricordare che il ricavato complessivo dell’edizione 2017 dell’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba® è stato di 370 mila euro. La quota spettante a Hong Kong è stata devoluta all’istituto “Mother’s choice” per i bambini orfani e le giovani mam­me in difficoltà, mentre quanto raccolto a Grinzane è andato in parte alla fondazione “Nuovo
o­spedale Alba-Bra” Onlus.
Il lotto finale, del peso complessivo di 850 grammi, venne conquistato per la ragguardevole ci­fra di 75.000 euro, presso la platea cinese, dal finanziere Eu­gene Fung che gareggiò a colpi di rilanci in diretta con gli Emirati Arabi e le Langhe.
«Barolo, Barbaresco e tartufo bianco d’Alba: tre alleati che portano nel mondo il nome della Langa e del Piemonte, il paesaggio e i nostri vigneti patrimonio dell’Unesco», ribadisce con entusiasmo Matteo Ascheri, presidente del consorzio di tutela “Ba­ro­lo, Barbaresco, Alba, Lan­ghe e D­ogliani”. «Con l’Asta mondiale di Grinzane Cavour inizia, in pratica, una stagione internazionale importante che ci ac­compagnerà fino a “Gran­di Lan­ghe” 2019, l’evento promosso dal Consorzio in programma il 28 e il 29 gennaio. In quella occasione le nostra ambizione è di portare ad Alba centinaia di “buyer”, giornalisti e operatori del settore enologico da tutto il mondo».
«Come sempre, anche quest’anno l’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba è uno dei momenti di maggiore visibilità per il territorio e per il nostro sistema turistico che rinnova il connubio tra il frutto più pregiato della nostra terra con gli intenti solidali, veicolando messaggi positivi legati al gusto e alla bellezza», sottolinea Marco Scuderi, direttore dell’Enoteca regionale. «Auspichiamo che l’Asta possa essere sempre più un mezzo attraverso il quale le eccellenze del territorio raggiungono un pubblico anche lontano, unitamente ai valori della solidarietà che da venti anni questo evento promuove in Italia e nel mondo intero».
Liliana Allena, presidente del­l’Ente Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, sottolinea: «L’ot­tantottesima Fiera albese si svolge “Tra Terra e Luna”. Il tema scelto per il 2018 sottolinea l’importanza delle fasi lunari nel percorso di ricerca del tartufo ed è, quindi, grazie alla Luna se questa si rivela come una delle migliori annate per il nostro tuber magnatum Pico. L’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba è per noi un appuntamento davvero imprescindibile, un’occasione che lega l’eccellenza alla beneficenza e che, come la nostra Fiera, parte da queste colline per presentare a livello internazionale il miglior prodotto di questa terra».
«L’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba si conferma un evento capace di promuove in tutti i continenti un intero sistema territoriale che è modello di qualità. Il tartufo bianco d’Alba ha origini in luoghi simbolo di bellezza e di stili di vita autentici, dove i profili collinari, i colori dell’autunno e i profumi di queste terre si tessono in una trama ricamata dalle mani dei suoi abitanti, detentori di un patrimonio identitario di cui questo prodotto è sintesi perfetta. Esprimo i migliori auguri affinché la diciannovesima Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba continui a promuovere i valori e la bellezza della nostra terra», chiosa Alberto Val­maggia, assessore allo sviluppo del­la montagna, alle foreste e ai tartufi della Regione Piemonte.