ELEZIONI 2019 – Clamoroso a Bra, la rivelazione di Davide Tripodi: “Centrodestra unito alle prossime amministrative”

Ex candidato sindaco per Bra Domani nel 2014, oggi consigliere comunale a Bra. "Mi metterò a servizio di quell​a ​che sarà​ una ​scelta​ ​condivisa e ribadisco che voglio una realtà unita"

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Davide Tripodi (foto Danilo Lusso - Ideawebtv.it)

Davide Tripodi (classe 1987) è nato a Bra, laureato in Scienze Politiche.

Lavora presso uno studio di consulenza del lavoro a Bra ed è socio di un esercizio pubblico della città. Presidente della Commissione comunale servizi appaltati e rappresentante, per la minoranza, della Comitato esecutivo del gruppo volontari di Protezione Civile, componente dell’associazione braidese “Rosso di sera” – Bra contro la violenza.

Capogruppo, in consiglio comunale a Bra (per la lista civica Bra Domani) dal 2009 al 2014 ed, anche, dal 2014 ad oggi. Nella tornata elettorale del 2014, le liste civiche Bra Domani, Obiettivo Bra e Insieme per Tripodi, a supporto della candidatura a sindaco di Davide Tripodi, totalizzarono 1840 voti per l’11,45%.

Quattro anni e mezzo fa, la scelta di candidarti a sindaco. Che esperienza fu?
Un’esperienza molto positiva, fu una scelta condivisa con persone giovani ed altre con esperienza. Candidatura portata dal fatto che la politica stava cambiando, seppur non ho mai fatto parte di un partito e non ho mai avuto una tessera. Senza, però, nascondere le mie origini e il fatto che le​, ​le mie idee​, ​si riflettono nel centrodestra. Il centrodestra braidese. In quel momento, c’era bisogno di una spinta nuova, di un input.

Noi, nati con Bra Domani, lista civica con la quale ci eravamo, già, candidati nel 2009, abbiamo voluto continuare il progetto e dare un segnale forte di vicinanza, con un impronta più civica. A Bra conosci i problemi e i bisogni della gente, nonostante i 30 mila abitanti. C’è un importante scambio di parole. Una realtà medio-piccola, ma con un rapporto vero con le persone. La lista civica era la via più giusta da percorrere. La campagna elettorale fu dura, ma sapevamo di aver intrapreso la strada giusta. Avevamo dato un segnale forte di passione, con una grande forza di volontà. Sono stati momenti difficili e altrettanto belli, in quei mesi sono cresciuto tanto.

La responsabilità di essere candidato a sindaco è un qualcosa di importante, perchè la politica non è un gioco, è una cosa seria che deve essere fatta da persone serie. Con la stessa passione, facevo il rappresentante d’istituto alle Superiori, ascoltando le necessità degli studenti. Un sentimento civico, che si basa solo ed esclusivamente sull’interesse della città, pur avendo rapporti con le varie rappresentanze partitiche. Ho cercato, in tutti i modi, di far comprendere che se vuoi bene ad una città, devi dare personalmente dei segnali concreti. Ci tengo a Bra​. ​Abbiamo vissuto una consiliatura difficile, difficilissima.​ ​Non è stato piacevole sentire in difficoltà tanti giovani​, ​tanti padri e madri di famiglia​. ​Tanti risultati raggiunti dall’Amministrazione Sibille sono stati frutto​, anche, ​di una minoranza comprensiva, collaborativa, responsabile, alla quale non è interessato il gioco delle parti o di potere​”​.

Qual è il bilancio di questi anni in Consiglio, da consigliere, e all’opposizione?
Non mi sono mai sentito un oppositore. Abbiamo sempre lavorato seriamente, dando la nostra parte. Sono nove anni e mezzo che sono in consiglio comunale. Vissuti in un periodo in cui i Comuni avevano i poteri limitati per il patto di stabilità. Fare solo della pura demagogia politica, non ha senso. Non li ho vissuti male, ma ci sono stati momenti difficili. Positivi, ma difficili“.

Oggi che Bra vedi?
Il sindaco Sibille ci sta lasciando un’eredità​ non facile​. Si vedono via Principi di Piemonte​ riqualificata​, via Vittorio Emanuele II per buona parte ri​qualificata, tutta una serie di opere che a vista sembrano completamente nuove. Via Piumati sembra che ha bisogno di una nuova riqualificazione. Riqualificare tanto per dire di averlo fatto? Quanto dureranno i materiali utilizzati? Vero è che la città ha modificato la sua immagine, per certi versi. Bra si immaginava, al termine di questo doppio mandato, di avere l’interramento dei binari, come già annunciato nella campagna elettorale del 2009.​

​Sono passati quasi 10 anni e il nostro ospedale sta scomparendo. Una problematica enorme, a livello organizzativo e finanziario. Il Santo Spirito si sta svuotando, con lo sguardo rivolto all’ospedale di Verduno. Siamo alle battute finali, ma non c’è ancora una data, cert​a​, d’inaugurazione. C’è da organizzare la chiusura del Santo Spirito e soprattutto del Pronto Soccorso, il trasporto delle attrezzature, la conclusione della via d’accesso alla struttura di Verduno. Poi c’è il discorso Asti-Cuneo. Mi piace pensare a Bra non come un comune a se stante, ma facente parte di un sistema.

Oggi è la rete che fa la forza. Opere per l’investimento di un territorio che collabora, con il lavoro forte dei sindaci affinchè queste opere vengano concluse. La questione dei rifiuti, come presidente della commissione dei servizi appaltati, perchè ci sarà una nuova tipologia di raccolta, con delle serie problematiche secondo il mio e il nostro punto di vista. Occorre abbassare la Tari, perchè anche se l’Amministrazione si vanta di aver raggiunto un’alta percentuale della raccolta differenziata, il merito è dei cittadini e della loro responsabilità. Abbiamo speso fior di soldi per fare il piano urbano della mobilità sostenibile che alla fine non so cosa sia servito. Noi dobbiamo favorire il nostro centro commerciale naturale, il ritorno alle vecchie botteghe, al piccolo negozietto che danno vita e immagine alla città. Non esiste, solo, la grande distribuzione, adesso c’è internet e l’e-commerce. Immaginiamoci un domani che cosa succederà. Si correrebbe il rischio di una città fantasma, senza piccole botteghe.

Occorre investire sulle piccole attività braidesi, facendo ancora più rete con il territorio e con un movimento mondiale come Slow Food. Far conoscere, maggiormente, che cos’è Bra ai turisti stranieri. Non dico che non abbia fatto nulla, in questi anni, l’Amministrazione. Bra non deve risplendere, solo, in alcuni momenti. Abbiamo una realtà museale, enogastronomica, religiosa, importantissima. Non abbiamo nulla da invidiare a nessun altro.​ ​Questa Amministrazione ha saputo raccontarsi bene. Però, non si può dire che Bra non sia cresciuta“.

Prossimamente partirà la nuova campagna elettorale per le amministrative del 2019. A Bra, cosa farà il “polo civico”?
Tutto è in fase di elaborazione, molti sono i confronti che stiamo portando avanti, con altre realtà politiche. Nelle prossime settimane avremo una visione più chiara. Il futuro, ed è quello su cui punteremo, è quello di un centrodestra unito a Bra. Lavoreremo per far sì che la parte politica sia unita per la prossima tornata elettorale. Io e noi, come ​Bra Domani, siamo sempre stati nel centrodestra. Mi viene da dare un input, a tutti, che la nostra posizione e il nostro intento sarà quello dell’unità. Dagli amici della Lega, a Forza Italia​, a Fratelli d’Italia e a ​tutte​ le ​altre realtà​ civiche“.​

Cosa farà Davide Tripodi?
Davide Tripodi si metterà a servizio di quell​a ​che sarà​ una ​scelta​ ​condivisa. Non cercherò la separazione, ma l’unione, unica strada per poter vincere nel 2019. Con l’aiuto di amici come Sergio Panero, Federico Dellarossa e tanti altri, come gli altri consiglieri comunali di minoranza del centrodestra. In questo momento serve questo. Altrimenti, il nostro programma elettorale lo avevamo scritto per il 2014, come liste civiche. Non è detto che sarò in prima linea, è un nodo che scioglierò all’ultimo. Voglio una realtà unita, lo ribadisco“.

Il candidato sindaco?
Le forz​e ​di centrodestra dovranno essere unite​, ​per esprimere quello che sarà il candidato sindaco futuro“.

Un pensiero sulle prossime elezioni regionali?
A livello comunale ho sempre cercato di stare fuori dalle varie campagne elettorali degli esponenti partitici. Ma è normale, però, che farò il tifo per Alberto Cirio“.

Sulla situazione politica, nazionale, attuale?
Basta buonismo, basta compromessi, l’Italia ha un ruolo fondamentale in Europa e per l’Europa. L’Italia deve rialzare la testa. Ogni volta che sento un collega o un coetaneo che mi dice che va all’estero perchè qui non trova futuro, è un grande dispiacere. Ma non vedo un futuro così negativo come lo spread ci dice. Credo sia fondamentale il fatto che si debba far tornare quel sentimento nazionale verso il nostro Paese. Siamo tra i fondatori dell’Unione Europea e non possiamo essere considerati il fanalino di coda. Sposo la politica sull’immigrazione. Deve essere affrontata da tutti, da soli non riusciamo a gestirla. C’è stata troppa austerità e c’è troppa povertà, anche a livello braidese. Dobbiamo riprendere a pedalare e serve la crescita. Sono fiducioso, però, per un cambio di rotta“.

Come avvicinare i giovani braidesi ad un interesse politico e, di conseguenza, alle urne?
Io mi son sempre considerato un giovane amministratore pubblico e non un politico​. ​Fino al momento in cui i giovani avranno una concezione della politica, come un insieme di persone che sono l​ì per i loro interessi, ​non potremo mai avvicinarli. Non è possibile che esista una percentuale così alta di disoccupazione​ giovanile​, è una questione generazionale.​ ​Il politico deve essere onesto, lo deve fare per passione, per coscienza civica, non per professione.

Deve esserci un cambio di rotta, anche, su questo. Va incentivata una politica​ seria sulla famiglia​, che miri all’indipendenza e alla qualità dei nostri giovani. Spero che la politica si avvicini, in maniera netta e seria, ai giovani. Altrimenti dov’è il futuro? Dobbiamo far comprendere, a chi ci governa, che anche i giovani vogliono vedere dei risultati. C’è bisogno di velocità, noi andiamo ai 2000 all’ora ma la burocrazia ci rallenta e rallenta le assunzioni“.