Cuneo – L’attualità del pensiero di Bob Kennedy: “La sua lezione sempre valida” (VIDEO)

La Fondazione Crc ha organizzato una tavola rotonda moderata dal vice direttore de La Stampa Zatterin, a cui hanno partecipato Borgognone, Colombo e Mattioli

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“Cosa penserebbe di noi oggi Bob Kennedy?”. E’ una delle domande più curiose ed interessanti tra quelle emerse dalla tavola rotonda sull’eredità di Bob Kennedy a 50 anni dalla sua scomparsa, appuntamento organizzato dalla Fondazione Crc nel proprio Spazio Incontri di Cuneo.

L’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Robert Francis Kennedy Human Rights Italia, si inserisce nel progetto “Bob Kennedy – Il sogno continua” promosso dalla Fondazione, e fa seguito alla visita a Cuneo della figlia di Bob, Kerry, che incantò gli studenti al Palazzetto dello Sport di San Rocco Castagnaretta.

Autorevoli i partecipanti al dibattito, moderato dal vice direttore de La Stampa Marco Zatterin: Giovanni Borgognone, autore del libro “Sogno cose che non sono state mai”, Mauro Colombo e Alberto Mattioli, che insieme hanno scritto “Parola di Bob”. Ad introdurre l’incontro il presidente della Fondazione Crc Giandomenico Genta: “L’obiettivo di questo percorso che abbiamo intrapreso a 50 anni dalla morte di Bob Kennedy è riflettere sul valore delle persone e delle parole che le persone pronunciano, in un mondo che ha un modo frenetico e spesso privo di contenuti di vivere”. “Cerchiamo di portare avanti il pensiero di Bob per le nuove generazioni”, ha aggiunto Valentina Pagliai della Fondazione Robert Francis Kennedy Human Rights Italia.

Poi è arrivata la domanda di Zatterin: cosa penserebbe Bob Kennedy di questo mondo? “Il suo messaggio era impegnativo, come la sua figura – ha esordito Borgognone -. La sua grande capacità era quella di saper comunicare con grande semplicità alla gente: predicava la ripartenza dal basso, la partecipazione, concetti che potrebbero richiamare i populismi di oggi. La grande differenza è che quello di Bob Kennedy era un messaggio positivo, non ostile, mentre le politiche populiste odierne cavalcano la rabbia e la paura. Una cosa, però, accomuna questi due pensieri: entrambi sono mossi da un livello inespresso delle democrazie”.

“Io credo che se vivesse in questo mondo, avrebbe grandi preoccupazioni – ha aggiunto Colombo -. Perché lui era un uomo divisivo, uno che non aveva paura di prendere posizioni anche sconvenienti, ma lo era in maniera positiva”. Poi, il paragone con gli Stati Uniti attuali: “Anche lui direbbe ‘America first’, come fa Trump, ma invocando quella leadership morale sul resto del mondo da parte degli Stati Uniti, che dovrebbero essere i primi a prendersi cura del destino del mondo”.

Mattiolo ha proseguito la comparazione tra i due politici americani: “Oggi Trump fa di tutto per rialzare il Pil, a dispetto di tutti i valori morali e ambientali: l’esatto opposto di quello che espresse Bob Kennedy nel suo più celebre discorso. Oggi lui si interrogherebbe su come rilanciare i suoi pensieri utilizzando il modo di comunicare odierno. Era un grande comunicatore e nel suo pensiero non c’era odio: la sua lezione è ancora attualissima”.

Ai nostri microfoni, sentiamo il commento del presidente della Fondazione Crc Giandomenico Genta e di uno dei relatori, Giovanni Borgognone.