Giorgio Conrotto lascia Cuneo ed attacca: “Trattato senza rispetto”

Le parole di commiato sul profilo Facebook del difensore, che senza peli sulla lingua accusa la società per il trattamento riservatogli nell'ultimo mese

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E’ un addio d’amore ed odio quello di Giorgio Conrotto al Cuneo: dopo una lunga telenovela estiva il difensore lascia i colori biancorossi, vestiti e portati con orgoglio per quattro stagioni insieme alla fascia da capitano. In un lungo post su Facebook il centrale saluta il popolo biancorosso, ma non risparmia stoccate alla nuova proprietà del Cuneo, sottolineando il trattamento che, secondo il giocatore, avrebbe ricevuto in questo ultimo mese da “separato in casa”.

Non avrei mai voluto scrivere questo post ma è arrivato il momento di salutare CUNEO dopo 4 anni intensi e indimenticabili, dove nel bene o nel male abbiamo sempre lottato per un obbiettivo, spesso riuscendo a raggiungerlo. – così Conrotto – Porterò questi anni dentro di me come i ricordi più preziosi, porterò con me tutte le vittorie e le sconfitte, tutti gli abbracci e le discussioni, tutte le critiche e gli elogi. Voglio ringraziare e salutare tutti i compagni, i vari staff, i tifosi e i dirigenti che ho incontrato in questo percorso, mi avete sopportato nonostante i mille palloni lanciati ai condomini vicini allo stadio, le infinite ammonizioni, i classici cartellini rossi di Conrotto e le scorribande senza senso….. grazie perché avete capito che in tutto questo c’è sempre stata genuinità e tanto attaccamento a questa maglia, a questa città a cui mi sono legato fin dal primo giorno che sono arrivato e dove ho sempre fatto il possibile per difenderla, a volte prendendomi delle responsabilità che non spettavano ad un giocatore”.

E poi l’affondo alla società: “Grazie perché per 4 anni mi avete fatto sentire a CASA….quello che invece non è stato nell’ultimo mese, dove sono stato trattato senza rispetto come uomo prima e come calciatore poi, dove il primo giorno ero la “colonna” e al decimo non rientravo più nei piani (ancora oggi devo capire questi piani), dove ogni dirigente mi ha dato una motivazione diversa alla mia esclusione, dove per 20 giorni mi sono cambiato lontano dalla squadra e allenato in un altro campo. Sono stato in silenzio per un mese accettando tutto quello che veniva detto su di me….. spero solo che questa nuova società faccia tutto ciò che ha promesso e che si leghi a questa città anche solo in piccola parte rispetto a come ho fatto io“.

Ed ora, una nuova sfida: alla Folgore Caratese, in Serie D.