Avviato il rinnovo del giardino dell’asilo Don Becchis di Busca

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Percorso stradale con gioco della dama, gioco della campana, castelletto a 4 torrette, castelletto delle Alpi, giostra con pianale, gioco a molle, altalena doppia in legno: sono alcuni dei nuovi giochi che troveranno posto nel giardino  della scuola dell’infanzia paritaria Don Becchis, i cui lavori di ristrutturazione sono appena iniziati.

 

La decisione di rimettere a nuovo l’area esterna è dell’ente che gestisce la scuola, trasformato recentemente in fondazione (Fondazione  Don Becchis) dal suo presidente Aldo Reineri, il cui  cda (Emma Demaria, Michele Mattalia, Aldo Reineri, Lorella Flego, don Roberto Bruna),) è composto da due membri indicati dal Comune,due dal Consiglio pastorale, più la presenza fissa del vicario di Busca. Per l’intervento di riqualificazione sono stati appena assegnati 13.600 euro da parte della Fondazione Crc, mentre il costo complessivo è di  43 mila euro, che saranno coperti dall’ente ricorrendo anche ad altre richieste di finanziamento.

 

Per offrire ai bambini uno spazio dedicato al gioco, sicuro ed attrezzato, il progetto è stato  messo a punto gratuitamente dall’architetta Viviana Garnero Moi. Sono previsti la sostituzione dell’attuale manto erboso di circa 800 mq con una pavimentazione in parte in terra stabilizzata ed in parte in gomma colata antitrauma, nelle aree occupate dalle attrezzature ludiche. La restante porzione di cortile continuerà ad essere sistemata a prato. I giochi esistenti e ancora funzionanti saranno sistemati nell’area verde a nord dell’edificio.

 

Il progetto pone particolare attenzione alle disabilità, con audiofoni integrati nel castelletto a quattro torri, la pedana per disabili al castelletto a quattro torrette, il seggiolino adatto per l’altalena, un pannello didattico al castelletto delle Alpi. “I lavori – spiega il presidente Aldo Reineri – sono stato appaltati alle ditte Nober Srl di Cuneo e Igesp sas di Marene che hanno offerto un ribasso dell’ 1%.  Resterebbero ancora da sostituire le panchine, ormai in stato precario, per cui pensiamo di fare richiesta di contributo alle altre istituzioni operanti in loco o al buon cuore di qualche buschese”.