Inac-Cia Cuneo: “Pensioni agricole ancora troppo basse. Serve un confronto urgente con il nuovo Governo” | A luglio arriva la 14esima per i pensionati con minime e trattamenti inferiori ai mille euro

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Una buona notizia per i pensionati del mondo agricolo cuneese. Anche quest’anno, nel mese di luglio, quasi tre milioni e mezzo di pensionati italiani con trattamenti al minimo o inferiori a mille euro riceveranno la quattordicesima.

«Una boccata d’ossigeno confermata ormai da qualche anno» spiega il direttore provinciale del patronato Inac-Cia Jves Bernardi. Il risultato ottenuto è frutto anche dell’impegno di Anp-Cia, in prima fila in questi anni con manifestazioni in tutt’Italia e una petizione popolare che ha raccolto oltre 100mila firme. Secondo l’Associazione pensionati Cia «è necessario però che la quattordicesima venga stabilizzata e diventi parte integrante della prestazione pensionistica in essere».

Inoltre, sono molte le questioni ancora aperte  che dovranno essere ora portare all’attenzione anche del nuovo Governo: «Le pensioni minime sono ancora troppo basse, un problema che i nostri uffici toccano con mano ogni giorno – spiega Bernardi -. Dovrebbero raggiungere almeno il 40% del reddito medio nazionale come indicato dalla Carta Sociale Europea. L’Italia oggi è in fallo con pensioni da 502 euro al mese, contro i 600/700 previsti dalla Carta, cifre non in linea con i costi della vita, pensiamo agli affitti o ai recenti aumenti di luce e gas. Chiediamo anche un ulteriore aumento della “No Tax Area”, ovvero niente tasse sulle pensioni fino al valore di tre volte le minime, fino a circa 1500 euro».

Tra le altre priorità che richiedono modifiche urgenti «l’inserimento degli agricoltori tra le categorie di lavoratori impegnati in mansioni usuranti per poter accede a forme agevolate di pre-pensionamento senza penalizzazioni e l’incremento della dotazione finanziaria del Servizio sanitario nazionale e i fondi per la non autosufficienza». “L’età media – spiega ancora il direttore Inac-Cia – si è alzata e anche il bisogno di assistenza. Negli ultimi anni  sono aumentate in maniera esponenziale le domande di accompagnamento ai nostri sportelli. Per la stessa ragione andrebbe cambiato il meccanismo d’indicizzazione delle pensioni con un paniere pensato sulle reali esigenze degli anziani e non sugli standard Istat».