Eccellenza – Playout: Albese, una rimonta storica! Stende l’Alpignano e salva la categoria | De Souza firma il 2-0 ma i biancazzurri vincono con i cambi. 2-3 epico!

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Come nelle migliori favole, di quelle imprese degne di essere raccontate ai più piccoli un giorno. L’Albese centra una clamorosa permanenza in Eccellenza vincendo in casa dell’Alpignano nel turno unico dei playout del girone B, in un match che, già complesso alla vigilia, sembrava essere divenuto pura formalità per i torinesi, avanti 2-0 al 45’.

 

Il calcio si nutre di giocate e stati d’animo, però, ed è stato proprio il ribaltamento emozionale della gara, partito da un lampo, a cambiare la storia.

 

Moduli speculari per i due tecnici, che si presentano con il 4-3-3. Tradizionale quello dell’Alpignano: Piroli è punta di peso, De Souza e Marangone esterni dai piedi buoni pronti a rientrare per colpire rispettivamente con destro e sinistro. Out, quasi a sorpresa, Sinisi, con Durante in mediana. Atipico, invece, il tridente di Rosso: De Peralta è la punta centrale, Modini libero di inventare a destra, mentre sulla sinistra ci sono i centimetri ed il fisico di Capocelli.

 

Match equilibrato nei primi 20’, come prevedibile, ma stranamente non accorto come ci si sarebbe potuti aspettare. Le due squadre non se le mandano a dire, tra contrasti duri e costanti tentativi di arrivare in porta. Nell’equilibrio, però, è il singolo a far saltare il banco. Al 25’ De Souza riceve da sinistra, rientra come suo solito e lascia partire una bordata straordinaria che tocca il sette prima di infilarsi alle spalle di Cammarota. Tiro dai 30 metri, gol straordinario e tutti in piedi ad Alpignano, con i molti tifosi dell’Albese giunti al “Salvador Allende” rimasti a bocca aperta. Tempo 3’ ed ecco il bis: rimessa lunga da sinistra, spizzata a centro area di Piroli, tiro di Marangone respinto da Buso, che viene però anticipato da De Souza, bravo ad addomesticare e, dal dischetto, ad infilare con una girata di destro. 2-0 e conti che sembrano già chiusi, con il “Dieguito” torinese bravo a mettere in mostra tutto il proprio repertorio nel giorno più importante.

 

L’Albese, invece, non è quasi in campo. L’unico vero lampo è di Modini, che di testa, su cross di De Peralta, costringe Berghin Rosè al grande miracolo. Serve la scossa, che arriva negli spogliatoi: restano sotto la doccia Capocelli e Di Marco, con Rosso che getta nella mischia rispettivamente Novara e Stendardo. Mai cambi si riveleranno più azzeccati.

 

È proprio il neoentrato Novara a guidare le prime scorribande biancazzurre, bravo soprattutto nel posizionarsi maggiormente a ridosso di De Peralta, così da creare superiorità lungo le corsie centrali. Ed è proprio una sua giocata a portare al rigore che svolta il match: bravo il classe 1997 a crederci su un pallone lungo in area, a fintare il movimento ed a farsi atterrare goffamente da Tarnowski. Dal dischetto De Peralta è una sentenza: Berghin Rosè intuisce alla sua destra ma non può nulla. 2-1 e gara che cambia volto.

 

Come una pallina su un piano inclinato, l’amaro destino rotola sempre più rapidamente su un Alpignano sparito completamente dal campo: l’Albese ci crede, ci prova con Modini su punizione e, soprattutto, con Buso, che, a centro area, mette alto di sinistro, involontariamente “servito” ancora una volta da Tarnowski.

 

Il 2-2 è nell’aria, ma arriva nel modo più incredibile: De Souza perde palla quasi dalla bandierina, grazie anche al ripiegamento di De Peralta che lancia il contropiede. Palla ad Anania, poi Barbaro, che la porta fino alla metà campo torinese e, con uno scavetto da categoria superiore, imbecca sul filtrante Modini, bravissimo a restare lucido davanti a Berghin Rosè ed a batterlo con una girata di destro.

 

Pari e supplementari sempre più vicini, con Gatta che, forse in modo tardivo, getta nella mischia la qualità di Sinisi per Durante (dentro anche Donegà per Rulli). La storia ha ormai preso una piega precisa ed il 2-3 arriva di lì a poco, confezionato proprio dal giovane della provvidenza: De Peralta scodella da destra un pallone al centro che pare innocuo, la difesa di casa dorme (linea stranamente altissima) e Novara ne approfitta, stoppando e battendo Borghin Rosè con un destro volante forte e carico di adrenalina. Sorpasso compiuto.

 

Seguono dieci minuti di tensione ed agonismo: l’Alpignano ci crede, invoca un rigore per fallo su De Souza di Rinaldi, spedisce in avanti anche capitan Lerda per giocare sui palloni aerei, ma nulla può. L’ultimo lampo su una punizione dalla trequarti, con Berghin Rosè, in scorribanda offensiva, che in sforbiciata mancina calcia tra le mani di Cammarota, abbracciato da De Peralta.

 

È la fine. Al triplice fischio del signor Castellano di Nichelino è tripudio albese. Tutti sotto i tifosi biancazzurri, che lanciano fumogeni (bellissimo il loro tifo, così come quello dei bambini dell’Alpignano), per la festa dell’Albese. La festa più incredibile. In casa torinese, invece, è tragedia sportiva: De Souza in lacrime, Gatta (che pareva già ai saluti a fine stagione da qualche tempo) che non ci crede, il pubblico che mugugna. Il calcio dà, il calcio toglie, regalando sempre grande spettacolo.

 

Alpignano-Albese 2-3
Alpignano (4-3-3): Berghin Rosè 6; Vanin 5.5, Tarnowski 5, Lerda 5, Bianco 5.5; Rulli 5.5 (33’st Donegà s.v.), Durante 5.5 (33’st Sinisi 6), Soatto 6 (20’st Burei 5.5); Marangone 5.5, Piroli 5, De Souza 6.5. Allenatore: Gatta 5.5.
Albese (4-3-3): Cammarota 6; Rinaldi 6.5, Grimaldi 6.5, Buso 6, Martinetti 6; Di Marco 5 (1’st Stendardo 6.5), Anania 6, Barbaro 6.5; Modini 7 (42’st Massucco s.v.), De Peralta 6.5, Capocelli 5 (1’st Novara 7). Allenatore: Rosso 6.5.
Arbitro: Giovanni Castellano di Nichelino
Assistenti: Roberto Ferrari di Novara e Emanuele Enrione di Nichelino
Ammoniti: Vanin, Tarnowski (Alp), Grimaldi (Alb)

 

Carlo Cerutti – Redazione Sportiva Ideawebtv.it