La Morra – Espone Ezio Ferraris | Cantina Comunale, personale dell’artista, dal 19 maggio all’1 giugno

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La Cantina Comunale di La Morra ospita, dal 19 maggio all’1 giugno la mostra personale di Ezio Ferraris, dal titolo “Le vigne dentro l’arte – Vineyards inside art”.

L’esposizione, patrocinata dal Comune di La Morra e curata da Fabio Carisio, è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.

 

Bocciolo di amore e passione, ornamento e sentinella della vigna di cui preannuncia eventuali infestazioni, fiore per antonomasia del mese di maggio in cui sboccia in tutto il suo splendore rendendosi caro al culto mariano e di Santa Rita, sarà una rosa la “protagonista in vetrina” nella mostra dell’astigiano Ezio Ferraris, l’artista che ama la viticoltura al punto da farne il modus operandi della sua tecnica espressiva.

Dopo aver avuto il merito di creare dipinti col vino ha “coltivato” con successo l’intuizione delle opere materiche in cui ha portato la vigna intera nell’arte. Vineyards inside Art è proprio il titolo dell’esposizione che vedrà le creazioni di Ferraris nella Cantina Comunale di La Morra nelle ultime due settimane di maggio in coincidenza con l’anteprima del Barolo 2014.

L’evento è organizzato dall’associazione di volontariato culturale Art & Wine Club – Italian Top Style di Barolo, presieduta da Fabio Carisio, che raggruppa artisti di varie regioni d’Italia, in collaborazione con il magazybook Art & Wine e l’agenzia di promozione artstica Gospa srl, ed ovviamente della Cantina Comunale di La Morra, presieduta da Giorgio Viberti, che si avvale della consulenza artistica della pittrice Antonella Tavella.
Il connubio tra arte e vino, mission dell’associazione culturale che culminerà a giugno con la mostra collettiva Barolo Painting – Unesco Vineyars nelle stesse sale espositive, comincia quindi con le tele del creativo astesano, apprezzato dalla critica e dai collezionisti per l’originalità della sua espressione che utilizza come unico elemento il vino e le sostanze ad esso correlate. Protagonista anche a Venezia durante l’evento Call’Art, mostra ufficiale del Carnevale di Venezia, questo ingegnoso artista ha saputo andare ben oltre i traguardi delle produzioni informali nell’arte contemporanea con l’impronta enoica.

«Oltrepassata la prima fase prettamente pittorica in cui ha utilizzato vini e vinacce differenti (Nebbiolo, Barbera, Dolcetto) per conferire le variegate impronte cromatiche delle sue figurazioni stilizzate, con le creazioni materiche ha intrapreso un linguaggio iconopoietico ancor più vivace ed emozionante per l’abilità tecnica nell’utilizzo degli elementi naturali dei vigneti – rileva il critico d’arte Fabio Carisio – Partendo dalle prime sperimentazioni con zolfo e verderame, nelle varie declinazioni cromatiche della poltiglia bordolese, ha arricchito le tele di nuovi dettagli figurali a rilievo attraverso l’inserimento di vinaccioli, pampini in variopinte tinte autunnali, raspi e cristalli di solfato di rame con la loro brillantezza blu: proprio di tali elementi è costituita la Rosa dei vigneti scelta come immagine della mostra. Con raffinata sensibilità estetica nelle combinazioni tonali, sempre molto energiche, calde e luminose, e nella giustapposizioni dei vari materiali ha quindi congegnato modulazioni pittoriche, decorative e scultoree che narrano le colline della Langa dell’Astesano e del Barolo in esecuzioni davvero innovative».

Un’opera di Ezio Ferraris realizzata addirittura con l’applicazione di un vero ceppo di vite con alcuni tralci, durante l’esposizione lamorrese, sarà ammirabile a Barolo nella mostra Bibbia e Sacro Vino accanto a 14 acqueforti di Marc Chagall sull’Antico Testamento: l’evento, curato anch’esso da Fabio Carisio, è stato infatti prorogato fino a giugno per il grande successo di pubblico riscontrato: nell’Aula Picta l’artista astigiano espone la tela dal titolo Il sogno del coppiere del faraone riferito alle storie di Giuseppe nella Genesi.

 

CENNI BIOGRAFICI E CRITICI SU EZIO FERRARIS
WINE PAINTINGS di 
Ezio Ferraris
E’ un nuovo concetto di materialità che rifiuta la pittura stessa, il “fare pittura”, è l’azione oggettiva, primordiale, lontana da simbologie trascendentali, di un uomo che vuole “incidere”, sia in senso metaforico che reale, la traccia della propria identità di individuo nel suo luogo di nascita, su un supporto duraturo, su una materia che è attinente al suo territorio, al mondo del vino, e ne è parte integrante, viva, pulsante di cui le verdi colline di Agliano Terme ne sono testimonianza.

Materiali utilizzati: solfato di rame in cristalli, poltiglia bordolese in polvere, zolfo in polvere,
varie tipologie di terre,
tralci di vite,
foglie di vite,
vinaccia,
vinaccioli,
acini di uva dopo la torchiatura. Vini: Barbera, Grignolino, Nebbiolo.

 

Info: [email protected], www.art-wine.eu, tel. 36615659872
facebook: Art & Wine – Italian Top Style