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Economia cuneese verso l’uscita dalla crisi: positivi i principali indicatori di previsione

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È un rafforzamento del clima di fiducia quello che evidenzia l’indagine di previsione per il secondo trimestre 2018 realizzata dal Centro Studi di Confindustria Cuneo nel mese di marzo su un campione di oltre 300 imprese.

Tutti i principali indicatori economici sono positivi e in risalita rispetto al trimestre precedente, con l’eccezione dell’export che si mantiene su valori positivi ma più cauti rispetto al primo trimestre. Nel manifatturiero le attese sugli ordini si impennano, trainando la produzione. A spingere verso l’alto il sentiment delle aziende è il mercato interno, si rafforza la fiducia sull’occupazione e diminuisce la Cig. A livello settoriale, le indicazioni più favorevoli provengono dalla metalmeccanica e dall’alimentare. Bene i manifatturieri vari. Previsioni più positive rispetto allo scorso trimestre per la chimica-gomma-plastica, si consolida il clima di cauta fiducia nella grafica-stampa-editoria. In ritardo l’edilizia. Ha completato l’analisi il commento dei consuntivi 2017: sia per il manifatturiero che per i servizi, l’anno ha mostrato un bilancio favorevole. Hanno chiuso l’incontro i dati sulla diffusione delle tipologie di welfare nell’industria cuneese e, nello specifico, quelli delle aziende che si sono appoggiate a Confindustria Cuneo per l’introduzione di premi di risultato e di altri elementi di welfare nei contratti aziendali – 46 aziende per oltre 6500 dipendenti – e l’illustrazione del servizio di welfare aziendale di Confindustria Cuneo.

 

I numeri dicono che siamo di fronte ad un quadro favorevole e che stiamo andando nella giusta direzione – commenta il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola -. Gli indicatori infondono fiducia: nel cuneese la manifattura è tornata a fare la parte del leone con un saldo sugli ordini che si è impennato grazie alla ripresa dei consumi interni. Bene l’occupazione: se nel primo trimestre era emersa una situazione di stallo, ora il saldo sale di 12 punti percentuali”. Durante la disamina dei risultati, il direttore di Confindustria Cuneo Giuliana Cirio ha aggiunto: “Un secondo trimestre che rilancia le attese di inizio anno. Tutti gli indicatori di previsione si consolidano su valori decisamente positivi, rafforzando la convinzione di aver finalmente imboccato una ripresa di tipo strutturale. Rallenta di poco l’export: è il rilancio del mercato interno a trainare la Granda in questa fase. Confortano le attese sull’occupazione, a conferma che il trend di crescita, osservato su produzione e ordini negli ultimi trimestri, sta dando i primi risultati”.

 

Alcuni dati: le attese sugli ordini subiscono un forte impulso e salgono a +19,8%, recuperando quasi 19 punti rispetto al +1,2% di dicembre, spingendo le previsioni sulla produzione al +20,8% (-0,6% nel primo trimestre). Passano da +9% a +6,7% le attese sull’export. Espansive anche le previsioni sull’occupazione che raggiunge il +12,3% (+0,6% nella passata rilevazione). Tornano positive le condizioni di redditività (da -3,4% a +1,9%), mentre scende di qualche punto il numero di imprese manifatturiere che intendono fare ricorso alla CIG (dal 12,6% al 7,1%). Si assestano gli investimenti: le imprese con programmi di un certo impegno sono il 25,8% (23% lo scorso trimestre). Varia di poco la composizione del carnet ordini con la maggior parte delle aziende (51,2%) che dichiara ordinativi per un periodo di 1-3 mesi. Stabili a 81 giorni i tempi medi di pagamento (90 giorni per la PA). Sono il 30,6% le aziende manifatturiere che segnalano ritardi negli incassi. A livello settoriale, Elena Angaramo, responsabile del Centro Studi di Confindustria Cuneo ha sottolineato come i pareri più favorevoli provengano ancora dalle imprese metalmeccaniche dall’alimentare. “Sulle attese della meccanica – mette in luce – influisce la proroga degli incentivi (super ammortamento/iper ammortamento) prevista nella Legge di Bilancio che potrà sostenere gli investimenti in macchinari. La necessità di rinnovare gli impianti, attraverso l’introduzione di macchinari 4.0, andrà di pari passo con l’esigenza di ampliare la capacità produttiva manifatturiera, per far fronte ad una domanda crescente che sta generando tensioni in molti settori, soprattutto nella meccanica. Per il settore automotive, attendiamo un fisiologico rallentamento del ritmo di crescita nel corso del 2018”. Nei servizi le aziende hanno espresso valutazioni positive sulle prospettive per il secondo trimestre, accentuando le tendenze emerse nella rilevazione di dicembre. A livello settoriale si evidenziano attese espansive in tutti i principali comparti.

 

L’appuntamento è stato anche l’occasione per tracciare un bilancio sull’andamento del 2017. Nel manifatturiero l’anno si è concluso favorevolmente: il 52,3% delle aziende ha aumentato il fatturato e il 79,1% ha realizzato un utile. L’indebitamento netto si è lievemente ridotto: il 61,8% delle aziende dà una valutazione di stabilità. Quasi la metà delle imprese manifatturiere ha mantenuto gli investimenti sui livelli dell’esercizio precedente mentre il 38% li ha aumentati. Anche le imprese dei servizi mostrano un consuntivo 2017 sostanzialmente analogo a quello evidenziato dalle imprese manifatturiere.

 

A seguire, il direttore Giuliana Cirio ha presentato la situazione sulla diffusione del welfare nell’industria cuneese e, in particolare, i dati delle aziende che si sono appoggiate a Confindustria Cuneo per l’introduzione di premi di risultato e di elementi di welfare nei propri contratti. “Il welfare – ha commentato il direttore Cirio – offre la possibilità agli imprenditori di pensare ad un nuovo rapporto di fidelizzazione con i dipendenti, chiave per aumentare la produttività”. Dal 2016, data in cui per la prima volta si è definita la defiscalizzazione di alcune forme di welfare, le aziende che si sono rivolte a Confindustria per stipulare accordi di secondo livello che contenevano premi di risultato e, in alcuni casi, ulteriori forme di welfare a favore dei loro dipendenti, ammontano a 46 – per un totale di 6.593 dipendenti coinvolti. “C’è ancora molto da fare: l’obiettivo – ha precisato il direttore Cirio – è quello di includere sempre più Pmi in questa maturazione culturale che porta all’introduzione di forme di welfare nella contrattazione di secondo livello”. Ma come facilitare tutto ciò? Attraverso il servizio di welfare aziendale di Confindustria Cuneo, che fornisce supporto sugli aspetti normativi e fiscali e nella predisposizione di accordi o regolamenti che introducano il welfare in azienda. “Uno strumento – ha concluso il presidente Gola – che permetterà anche di rafforzare il nostro progetto di welfare territoriale, attraverso il quale vogliamo accrescere la consapevolezza di aziende, lavoratori e pubbliche amministrazioni sulle opportunità da cogliere per render più attrattivo il nostro territorio”.

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