Debito Pubblico, l’assessore regionale Valmaggia: “In Piemonte è sceso drasticamente”

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Nel 2014, anno di insediamento della Giunta Chiamparino, era di 8,248 miliardi di euro; nel 2019, alla fine del quinquennio di governo dell’Ente piemontese, dovrebbe ridursi a 6,476 miliardi di euro. Sono queste le cifre che l’assessore regionale Alberto Valmaggia snocciola sulla Regione Piemonte.

 

Una riduzione sostanziosa, frutto di una buona politica amministrativa. Di seguito le considerazioni proprio di Valmaggia.

 

Leggendo nelle ultime settimane gli articoli di Carlo Cottarelli sul debito pubblico italiano, la sua continua crescita e le ricadute su questa già pesante zavorra delle diverse proposte fatte nella recente campagna elettorale (reddito di cittadinanza, flat tax), mi sono domandato quale è, ad oggi, la situazione piemontese. In sostanza: quale debito ha oggi la Regione e  quale  evoluzione c’è stata negli ultimi anni. Una recente delibera del Consiglio Regionale sulla rinegoziazione dei mutui ha permesso di fare il punto sulla questione.
Nel 2014, anno di insediamento del governo Chiamparino, la situazione finanziaria della Regione Piemonte era molto pesante. Il rischio di default era reale con un debito  certificato, a fine anno, di 8,248 miliardi di euro pari a 1864 euro per ogni cittadino piemontese. Dal 2014 è partita una robusta cura dimagrante nelle spese, secondo un programma preciso e monitorato passo dopo passo. C’è stato il rientro nella spesa sanitaria (per inciso la sanità è la principale voce di spesa regionale pari a circa il 75% del bilancio annuale e la sanità piemontese era commissariata dal 2011), nessun nuovo mutuo è stato contratto e si è ottenuta la spalmatura del debito pregresso in un tempo più lungo.
Questo modo di lavorare, con sabaudo rigore, permetterà di portare il debito complessivo alla fine del quinquennio della Giunta Chiamparino (2019) a 6,476 miliardi di euro, con una riduzione di 1,772 miliardi di euro del debito globale. Tradotto in pro capite vuol dire una diminuzione di 400 euro per ogni piemontese. Si è ridotto il debito complessivo del 21,5% e, se si mantiene lo stesso trend ed il medesimo rigore, nel giro di altri 4  lustri il debito lo si porta a zero. E’ un buon cambio di passo e un ottimo risultato se si pensa che la spesa sociale, nel frattempo, non è stata toccata, né è variata la pressione fiscale. Nel 2016 sono poi riprese le assunzioni in sanità, bloccate dal 2011 per il piano di rientro e, da qualche settimana, si è ripreso ad assumere negli Enti parco e nelle squadre degli operai forestali: anche in questo settore le assunzioni erano bloccate dal 2011. Numeri contenuti questi ultimi, ma segnali di un concreto cambio di passo. Numeri che sostanziano #ungovernoserioperilpiemonte”.