Enrico Mentana al Graduation Day 2018 di UNISG a Pollenzo

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Il sole di primavera ha illuminato la settima edizione del Graduation Day dell’Università di Pollenzo, svoltasi venerdì 9 marzo.

Gli ospiti d’onore Rahul Antao, alumno UNISG e consulente presso l’International Fund for Agricultural Development (IFAD), Enrico Mentana, direttore del TG La 7, Maurizio Pallante, fondatore del movimento della Decrescita Felice, hanno partecipato alla cerimonia prendendo parte al corteo che si è diretto dal cortile dell’Agenzia alla parrocchiale di San Vittore, insieme a studenti, docenti, al rettore Andrea Pieroni e il presidente dell’Università Carlo Petrini.

 

Assente purtroppo per motivi familiari, l’imprenditrice sarda Daniela Ducato.

Nella chiesa di Pollenzo si è quindi svolta la cerimonia di proclamazione dei neo dottori in Scienze Gastronomiche, arricchita dagli interventi e le testimonianze degli ospiti, legate al percorso di studi e alla loro carriera.

I 52 laureandi provenivano da 11 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Trentino, Friuli, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia,) e da Albania,Svizzera, Gran Bretagna, Israele, Stati Uniti, Messico, Brasile, Kenya.

Il rettore Andrea Pieroni ha aperto la giornata affermando: “Che cosa può dare la nostra università ai suoi studenti? Innanzitutto diciamo cosa non vi può dare. L’università non è un ufficio di collocamento, ma vi dà le competenze e gli skills, gli strumenti e le metodologie. E ve li dà non solo nello spazio tempo in cui rimanete nell’università, ma nel ‘long life learning’, l’idea di imparare durante tutta la vita.

Quindi ecco le istruzioni per l’uso racchiuse in 5 hashtag.

 

– #KeepReading, non smettete di leggere. Vuol dire continuare ad approfondire e anche ascoltare i modi di costruire il sapere, come quelli delle comunità contadine hanno messo in pratica per secoli.

– #KeepWriting, continuate a scrivere: è un processo importante perché è un esercizio del pensiero critico, una riflessione con voi stessi e con gli altri e uno scambio di idee. Continuare a scrivere per parlare di meno ed esercitare di più il pensiero.

– #RaiseYourVoice: la nostra università si propone di fare advocacy, perché non tutti hanno lo stesso accesso alla parola pubblica e questo significa dar voce a chi non ha voce, un invito a combattere le ingiustizie.

– #BeDifferent: la creatività di andare verso qualcosa o qualcuno nei confronti del quale si ha persino un po’ di paura, aborrire l’ovvio, il luogo comune, esercitare la diversità attraverso il costante dialogo con l’altro. Occorre prendere la prospettiva di chi la pensa diversamente da noi, anche se abbiamo idiosincrasie, e andare contro il perbenismo e il conformismo. Esercitare la creatività è l’unica medicina contro la stupidità.

– #BeEmpathic: nella dimensione del futuro occorre costruire network e relazioni. Come ho ricordato all’inizio del mio mandato di rettore, l’università era un caravanserraglio in cui arrivava gente da tutto il mondo per poi ripartire. Voi partite dal caravaserraglio di Pollenzo, magari ripasserete da qui, noi ci siamo e saremo felici di ritrovarvi”

 

Rahul Antao, alumno UNISG indiano e consulente presso lo Youth Desk dell’IFAD (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) ha affermato: “Ho scoperto Slow Food, Carlo Petrini e questa Università per caso, mentre lavoravo a Mumbay in un ristorante. Quando ho visto il sito UNISG ho capito che era quello che faceva per me. Arrivato a Pollenzo, grazie ad una borsa di studio, ho visto la mia vita cambiare radicalmente. Qui sono andato oltre la mia idea di educazione: ho conosciuto contadini e produttori di tutto il mondo nei viaggi didattici, ho imparato il foraging con il prof. Pieroni e mi sono innamorato di una ragazza, con cui stiamo insieme ancora oggi. Ho capito davvero quello che volevo fare. Ora lavoro come consulente dell’IFAD. Essere qui sei anni dopo la mia laurea è commovente e il messaggio che vi lascio è quello di coltivare le relazioni umane“.

 

Il direttore del TG de La7, Enrico Mentana, l’ha messa ironicamente esordendo con: “Vi chiederete che cosa c’entri io con questa cerimonia importante: nulla. Perché non sono un esperto nelle materie di questa università e con malcelata invidia vi dico che partecipo ad una festa di laurea senza essere neppure laureato. Quando ero giovane mi trovai davanti un bivio: laurearmi o fare il giornalista. Scelsi la seconda opzione e andò bene, non ho rimpianti”.

 

Poi però ha aggiunto: “Credo che l’Italia abbia un grosso debito rispetto alle nuove generazioni, perché oggi per intraprendere molte professioni non c’è nemmeno la possibilità di provarci, dato che la società italiana è costruita come un luogo per chi c’è già e impedisce ai giovani di entrare. Nel mio settore in particolare è molto difficile: chi riesce ad entrare, resta a lungo l’ultima ruota del carro. Questo è un paese dove la clessidra del ricambio generazionale è rovesciata, è un paese che sfiorisce. Il problema è fare entrare la giovinezza nelle imprese, nelle aziende e nelle università, perché noi vecchi siamo analogici, pre-digitali e apparteniamo ad un altro secolo e altra cultura”.

Ha quindi concluso rivolgendosi ai neolaureati: “La società reale oggi parla digitale e voi pensate digitale: il futuro però non sarà vostro se non ve lo conquistate, e sarà una battaglia che non vedrà consenzienti i coetanei dei vostri genitori, per la tendenza conservatrice del nostro mondo del lavoro. Rivendicate questo diritto, mi complimento con voi per essere riusciti in quello che io non sono riuscito a fare!“.

 

Maurizio Pallante, insegnante, saggista e fondatore del movimento della Decrescita Felice, si è rivolto alla platea studentesca affermando “Sono stato il primo laureato della mia famiglia e il giorno della laurea è stato un momento di grande felicità. Ho studiato Lettere e fatto l’insegnante, ma mi interessava contribuire a realizzare condizioni di giustizia sociale per tutti, quindi ho iniziato ad approfondire autonomamente temi quali l’economia e l’ambiente dal punto di vista scientifico. Ho compreso studiando da solo che la cosa principale da fare per affrontare i problemi ambientali, non era sviluppare ad oltranza, ma ridurre gli sprechi. Voi qui siete fortunati perché avete acquisito una forte formazione professionale: il mio messaggio è quello che la mettiate a servizio di un’etica”

 

Carlo Petrini, come consuetudine, ha chiuso la cerimonia con un affettuoso saluto ai neo gastronomi: “Oggi voi iniziate la primavera: ci affidiamo alla vostra creatività affinché vi permetta di cambiare il mondo. Avete l’obbligo di sognare, di cambiare la realtà e realizzare quello che voi avete imparato qui e metterlo a frutto. Non rinunciate a sognare per paura di sbagliare: sbagliare è uno degli elementi fondativi per vincere le grandi imprese. Vi do una formula per essere felice che non è farina del mio sacco, ma è di Niccolò Tommaseo: ‘Il più felice dei felici è colui che opera perche gli altri siano felici’. Dunque siate generosi, e sarete felici”.