Convegno “Fattori di rischio e di protezione nei processi educativi” il 9 e 10 marzo a Savigliano

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L’epoca contemporanea è senz’altro caratterizzata da una serie di cambiamenti sociali che coinvolgono l’ambito educativo. Il pluralismo culturale o la diffusione delle tecnologie digitali sono solo alcune delle sfide che invitano a un ripensamento delle pratiche e dei luoghi della formazione.

Come testimoniano alcuni recenti fatti di cronaca, la stessa alleanza tra le diverse agenzie e figure educative appare talvolta fragile e non sempre in grado di affrontare l’urto delle trasformazioni in atto.
Per riflettere di queste tematiche Venerdì 9 marzo, dalle 9.30 alle 17.30, e Sabato 10 marzo, dalle 9.30 alle 12.30, presso il Polo universitario di Savigliano dell’Università di Torino, avrà luogo il convegno “Fattori di rischio e protezione nei processi educativi”, organizzato da Oasi Giovani onlus e dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino.

Nei due giorni interverranno e dialogheranno tra loro ricercatori universitari, operatori ASL, dirigenti scolastici ed educatori, portando ciascuno la propria esperienza e la propria analisi. Il convegno si propone come un’occasione di confronto significativo tra diversi punti di vista, animati da un comune intento: riconoscere il valore del discorso pubblico sull’educazione.

Il quadro teorico dell’intero convegno sarà presentato nella lectio magistralis inaugurale dalla prof.ssa Ada Fonzi, nel cui intervento i fattori di rischio e di protezione sono visti nei termini di relazioni tra individui. Il presupposto è una concezione dello sviluppo del soggetto che individua nell’azione e nella relazione i processi che sono alla base del comportamento umano.

Questa prospettiva ecologica, che pone l’attenzione sul contesto relazionale, sarà al centro degli interventi di Venerdì mattina, nei quali si analizzerà il tema della relazione con le famiglie nella prima infanzia. Lo scambio continuo e reciproco tra i diversi contesti nei quali i bambini crescono può essere ritenuto fra i fattori di qualità dei servizi educativi, pertanto è fondamentale che gli educatori e i genitori maturino consapevolezza del legame fra benessere del bambino e convergenza degli adulti di riferimento, interrogandosi sulle modalità migliori per condividere informazioni, episodi di vita ed eventuali criticità sul bambino.

Al centro delle discussioni previste per Venerdì pomeriggio vi sarà la questione “diversità ed educazione interculturale”, superando la retorica del “diverso è bello”, ma anche quella assimilazionista (per la quale solo una classe di simili può essere veramente formativa). Ci si interrogherà su sfide e risorse dell’eterogeneità in classe, dal punto di vista didattico, educativo e umano, evidenziando il ruolo centrale della mediazione educativa nel rendere i bambini e i ragazzi protagonisti attivi del loro percorso di crescita. I più recenti orientamenti nell’ambito delle politiche formative europee e internazionali e le prospettive del “nuovo welfare”, infatti, riconoscono l’acquisizione di competenza e la “capacitazione” come dei traguardi fondamentali in differenti età e condizioni di vita, nonché funzionali all’esercizio di cittadinanza, alla partecipazione sociale e allo sviluppo personale.

Nella mattinata di Sabato 10 si affronterà, infine, un’altra questione emergente nelle realtà educative contemporanee: le esperienze digitali in adolescenza. I social network, gli spazi digitali rendono più complesse le forme di “riunione” dalle quali origina il senso del noi? Gli individui, pur essendo costantemente in una situazione sociale, raramente fanno esperienza della dimensione comunitaria in cui l’individualità si declina per poter accedere alla collettività. In questo modo la relazione come fattore di rischio e di protezione assume nuove forme e evidenzia diverse criticità.
Non è casuale, quindi, che il convegno si concluda riprendendo gli spunti di apertura, sul ruolo della fiducia nelle relazioni tra e con gli adolescenti.

Soffermandoci su questa fascia di età, appare chiaro come la centralità della relazione come fattore di protezione nei processi educativi rinvii a quel sentimento, la fiducia, oggetto nella società contemporanea di un evidente processo di erosione che mina alle fondamenta il legame sociale.
La partecipazione al convegno è gratuita, è gradita l’adesione presso la segreteria di Oasi Giovani al n. 0172712584 o alla mail [email protected] entro martedì 6 marzo 2018.