Favorivano il passaggio di clandestini dall’Italia alla Francia: 11 arresti| L’operazione “Trafficanti di anime” è stata condotta dai carabinieri di Borgo San Dalmazzo: di circa 600 mila euro in un anno il giro di affari

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Tra i 300 e i 400 euro per passare il confine e raggiungere la Francia. Era questa la tariffa che i clandestini dovevano pagare per poter usufruire dei servizi del sodalizio criminale, formato da africani originari della Costa d’Avorio e del Mali, sgominato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Borgo San Dalmazzo.

 

In totale sono stati 11 gli arresti, di cui tre in flagranza di reato, per favoreggiamento in concorso dell’immigrazione clandestina, e 14 denunce. I risultati dell’importante operazione, partita nei primi giorni del 2017 da alcuni controlli svolti nei pressi del Colle della Maddalena, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa svolta nella sede del comando provinciale dei carabinieri di Cuneo, a cui hanno preso parte il comandante provinciale Rocco Italiano, il comandante della compagnia di Borgo San Dalmazzo Alberto Calabria, il comandante del Nucleo Operativo Marco Dainese ed il Procuratore della Repubblica di Cuneo Francesca Nanni.

 

Il nome dell’operazione, “Trafficanti di anime”, rende bene il senso dell’attività del sodalizio, che aveva come base la zona della stazione di Porta Nuova, a Torino, dove pianificava veri e propri viaggi con destinazione Francia, per consentire a cittadini extracomunitari africani privi del permesso di soggiorno in Italia, di abbandonare il territorio nazionale dietro cospicuo corrispettivo in denaro. Erano due le vie per far varcare il confine ai clandestini, costretti a viaggiare in condizioni precarie: il Colle della Maddalena, all’interno di auto o minivan in cui venivano ammassati in decine, e Ventimiglia, in treno, con gli extracomunitari occultati in piccoli e pericolosi nascondigli (alcuni hanno anche perso la vita durante i viaggi).

 

In un anno, i passaggi accertati dall’Italia alla Francia sono stati circa 200, per un guadagno di circa 600 mila euro per il gruppo criminale, formato da africani (nessun basista italiano) integrati sul territorio italiano, tra cui anche mediatori culturali. L’operazione ha visto l’impiego di circa 30 carabinieri del comando provinciale di Cuneo nelle province di Cuneo, Torino ed Imperia.

 

“L’attività di controllo del territorio è stata efficace, intelligente e pervasiva, tanto da costringere il sodalizio a cambiare strategia – ha commentato il comandante provinciale Rocco Italiano -: hanno dovuto cambiare rotta, usando la via ferroviaria e nascondendo i clandestini all’interno dei treni”.

 

Il Procuratore Francesca Nanni ha invece sottolineato “l’importanza dell’ottima collaborazione con le autorità francesi, che ci hanno messo a disposizione gli esiti delle loro indagini rivelatesi spesso i tasselli mancanti per avere un quadro generale”. Specificando come le indagini proseguano, ha aggiunto: “Il reato è direttamente correlato con il fenomeno dell’immigrazione che riguarda l’intera nazione, perché i clandestini sono gli stessi che sbarcano nel sud Italia”.

 

Gabriele Destefanis