Giornata della Memoria a Chiusa Pesio

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L’amministrazione comunale di Chiusa di Pesio in collaborazione con La fabbrica dei suoni e la biblioteca civica “Ezio Alberione” in occasione della giornata della memoria propongono un incontro dal titolo “Sapere che qualcuno aspetta me – Il diario di Anne Frank raccontato dal suo curatore”.

L’incontro si svolgerà  dalle ore 9,00 per le scuole di Chiusa di Pesio e alle ore 21,00 per il pubblico di adulti.
Il Giorno della Memoria non è solo l’occasione per ricordare il passato, ma è anche una opportunità, l’opportunità che il passato possa lasciare un segno sul presente, sulle coscienze e sulle azioni degli adulti, dei giovani.

In questo caso, l’opportunità è data dall’ascolto delle parole e dall’approfondimento della vita di Annelies Marie Frank, universalmente nota come Anne Frank, simbolo assoluto della Shoah ma per certi versi personaggio poco conosciuto.

Un recupero della figura di Anne Frank serve anzitutto a sfatare alcuni luoghi comuni, e dall’altro a dare un valore più profondo e concreto ad un emblema della Memoria. Distogliere il mito Anne Frank dall’aura di celebrità significa restituirle l’umanità e, per certi versi, riavvicinarla ai giovani e agli studenti.

Non significa di certo sminuirla o renderla meno importante, ma anzi aggiornare le conoscenze per rendere ancora più solida la sua figura agli occhi di tante persone che la conoscono presumibilmente per sentito dire, e che ancora più sicuramente non hanno letto il suo Diario o altri suoi scritti.
Ricordare Anne Frank significa ricordare un episodio fondamentale dello sterminio degli ebrei, per ricordare l’intera Shoah. Sono domande e questioni passate nel tempo ma mai passate a livello ideale e sociale. Divulgare significa anzitutto far sapere, conoscere e raccontare.

Divulgare significa anche rendere più semplici (ma non semplicistici) il lessico e e narrazioni perché i contenuti siano percepiti e compresi da un pubblico più vasto, magari composto da bambini o ragazzi.

Non dare nulla per scontato, a settant’anni di distanza, significa trovarsi di fronte ad una occasione, la possibilità di avvicinarsi seriamente ad una questione partendo all’essenziale, dalle motivazioni di fondo.