Qualità della vita: “Se la Granda ha fatto 13 è per la caparbietà del mondo dell’impresa e del lavoro” | Confapi Cuneo commenta la classifica stilata dal quotidiano Italia Oggi

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Se Cuneo ha fatto 13″ – nella classifica del quotidiano Italia Oggi sulla Qualità della Vita pubblicata dal 26 novembre – “è stato non per fortuna ma per la caparbietà del mondo dell’impresa e del lavoro, che sta svolgendo un ruolo di supplenza anche rispetto a funzioni che dovrebbero essere di pertinenza di altre istituzioni, accollandosi per esempio il gravoso costo improprio della carenza di reti infrastrutturali e di collegamento adeguate ai tempi“.

 

Secondo Confapi Cuneo – reduce dall’assemblea romana che ha dettato l’agenda della politica economica delle PMI – “nonostante alcuni cedimenti relativi a occupazione, disoccupazione e valore aggiunto per abitante, la perseveranza delle varie realtà produttive e occupazionali ha permesso il mantenimento di molto buoni standards economici generali, ma appare evidente che se rimaniamo stabili nel complesso e scendiamo in alcune voci, qualcun altro sopravanza“.

 

Certamente, “molti sforzi messi in atto dalle imprese di ogni ordine di grandezza, vengono vanificati o limitati dalla cronica carenza o mancanza di infrastrutture esterne, e ciò si evince anche dalla parallela classifica negativa sull’ambiente, dove il territorio cuneese è soltanto all’80esimo posto, poiché il calo degli investimenti pubblici, un meno 40% che ha colpito il Piemonte e quindi Cuneo, nel corso degli ultimi dieci anni ha determinato strozzature alla base, per esempio, degli attuali livelli di traffico e di inquinamento o di problematiche di carattere idrogeologico che hanno colpito pesantemente i sistemi produttivi locali​“.

 

Conclude il presidente provinciale Pierantonio Invernizzi: “Il mondo economico cuneese sa già quello che deve fare, e queste classifiche sono a dimostrare che per procedere non si aspettano aiuti di qualche tipo. Però il miglioramento delle condizioni di sistema, solo semplificando le procedure e rendendo spendibili fondi pubblici già nelle casse locali, da attuale freno tirato può diventare acceleratore a favore di sostenibilità e competitività“.