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Si torna in campo, con ritrovate motivazioni e voglia di continuare a far bene, sfruttando l’entusiasmo del momento per allontanarsi dalla zona calda.
Sembrano essere trascorsi dei millenni da quattro giorni fa. A Cuneo si mugugnava da tempo, tutto pareva già quasi perduto e la condizione della rosa costantemente in calo. Novantasei ore, tre punti e tre gol segnati dopo, ecco un altro mondo. La prova messa in mostra sul tutt’altro che facile campo di Arzachena, una delle squadre più in forma nel mese di ottobre, ha certificato che il gruppo di Gardano è vivo più che mai e che, con i giusti stimoli ed un po’ di fortuna in termini di condizione fisica, può fare male a chiunque.
A partire dal Gavoranno, da battere in territorio amico perché nulla è ancora compiuto. Il sedicesimo posto è ancora realtà, servono i tre punti ed una prova di squadra per battere l’ultima della classe e mantenere il treno che porta fino al decimo posto, oggi distante appena cinque punti, in una classifica cortissima.
Seconda peggior difesa (21 reti al passivo) e peggior attacco proprio dietro al Cuneo (7 gol fatti contro 9). Questo è il Gavoranno ed è questa la ragione per cui non si può sbagliare, pur tenendo conto dell’ottimo 0-0 strappato dagli avversari di turno nell’ultima gara contro l’Arezzo.
Gardano avrà a disposizione un gruppo carico ed alcuni ragazzi rivitalizzati dal tris con l’Arzachena. Non sarà, però, imbarazzo della scelta, vista la doppia assenza di Marco Cristini e Rosso (squalificato) a centrocampo. Questo quindi il possibile undici iniziale: Stancampiano; Quitadamo, Conrotto, Boni (difficile vedere Andrea Cristini in una sfida così delicata), Testoni; Secondo, Pellini, Gerbaudo; Aperi, Dell’Agnello, Anastasia.
Carlo Cerutti
Di seguito riproponiamo le parole di mister Gardano nella conferenza stampa della vigilia, il programma e la classifica.
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