Il dinamismo dell’export e la ripresa del mercato interno trainano l’industria della Granda

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È un clima di fiducia quello che accompagnerà l’industria cuneese negli ultimi mesi del 2017. È quanto emerge dall’indagine di previsione per il quarto trimestre dell’anno realizzata da Confindustria Cuneo su un campione di circa 300 imprese associate.

 

L’analisi conferma il buon momento per la congiuntura cuneese e il consolidamento delle principali voci di previsione; in particolare, nel comparto manifatturiero gli indicatori relativi a produzione e ordini sono positivi e in crescita rispetto alla passata rilevazione. Bene l’export, così come risultano in rafforzamento gli investimenti. Ottimistiche, seppur in calo rispetto alla rilevazione di giugno, le previsioni sull’occupazione. Sul fronte servizi prevalgono sensazioni positive, con indicatori in crescita rispetto a giugno.

 

Confindustria Cuneo torna a divulgare i dati previsionali trimestrali – afferma il presidente degli industriali cuneesi, Mauro Gola – Un’analisi effettuata su un campione significativo di aziende, ben 300, appartenenti a tutti i comparti che delinea un quadro positivo per la nostra economia provinciale. Questi dati confermano la solidità della ripresa in atto. In particolare sono incoraggianti le attese sull’export, ma soprattutto quelle relative ai nuovi ordini, che denotano il nuovo slancio del mercato interno. Fa ben sperare l’accelerazione degli investimenti in nuovi macchinari, effetto anche del Piano Nazionale Industria 4.0. Ci auguriamo che anche il minore ottimismo del dato occupazionale torni a rafforzarsi in futuro”. Al presidente Gola ha fatto eco il direttore di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio, che ha illustrato i principali risultati della rilevazione, sottolineando: “Sarà un fine 2017 positivo per i nostri imprenditori; si consolidano aspettative di ripresa su due driver fondamentali per le nostre imprese: la produzione e gli investimenti”.

 

Questo il quadro generale: il saldo ottimisti-pessimisti relativo alle attese sulla produzione recupera 7,2 punti percentuali attestandosi al +14,9% (+7,7% nel III trimestre). Ne risente positivamente anche il dato sulla redditività (+1,5% contro lo 0,5% del III trimestre). Allo stesso modo torna a crescere la percentuale riferita ai nuovi ordini che raggiunge l’11,7% (9,5% nel III trimestre). Per quanto riguarda gli ordini export, le previsioni delle aziende migliorano portando il saldo al +13% (+11,9% nel III trimestre). Restano positivi, seppur in calo rispetto a giugno, i dati sull’occupazione: il saldo è pari al +6,6%, in calo di 1,5 punti percentuali rispetto ai dati di giugno (+8,1%). Le imprese con programmi di investimento di un certo impegno sono il 28,1% a fronte del 25,7% dello scorso trimestre. Altri dati: il 52% delle imprese ha ordinativi per un periodo da 1 a 3 mesi; scendono i tempi medi di pagamento: la media generale è di 79 giorni, mentre sale a 96 per la Pubblica amministrazione. Le aziende che segnalano ritardi negli incassi sono il 28%, il 3,4% in meno rispetto allo scorso trimestre. A livello settoriale, le indicazioni più favorevoli provengono dalla metalmeccanica, dall’alimentare e dalle manifatturiere varie. Sebbene la situazione resti negativa, segnali incoraggianti provengono anche da edilizia ed indotto. Bene la chimica, gomma-plastica, tiene la cartaria-grafica nonostante qualche indicatore in calo.

 

Passando ai servizi solo il saldo sull’occupazione perde qualche punto pur mantenendosi decisamente positivo. Si rafforza il clima di fiducia sui livelli di attività e sugli ordini e anche la redditività ritorna positiva. Buono il tasso di utilizzo delle risorse, già stabilmente sopra l’80%. A livello settoriale prevalgono attese espansive in tutti i settori, in particolare nel commercio e turismo e nelle utilities.