Stangata del Giudice Sportivo sul San Biagio: “Siamo una società seria, ecco la nostra versione dei fatti” | Dopo i fatti accaduti nel match con il Santa Croce, ci scrive il club cuneese: “Brutto episodio, ma ingiusta la squalifica di Paladini”

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Buongiorno, come società San Biagio facciamo seguito a quanto accaduto durante la partita dello scorso venerdì in quel di Santa Croce di Cervasca e al successivo referto arbitrale (arbitro sul quale non daremo giudizi) per esprimere tutto il nostro disappunto.

Ci assumiamo la responsabilità di quanto accaduto e non vogliamo trovare giustificazioni per alcuni comportamenti assolutamente da condannare, come il calcio di rabbia dato da uno dei giocatori alla porta che ne ha causato la rottura. Ci scusiamo pubblicamente con la società Santa Croce e con tutti gli appassionati per questo brutto episodio.

Diametralmente diverso invece il nostro approccio per quanto riguarda l’accaduto con Paladini; quanto successo è stato visto da tutti i presenti, compresi gli avversari che credo siano pronti a confermare quanto qui di seguito descriveremo. Condanniamo il fatto che molti nostri giocatori l’abbiano circondato e verbalmente attaccato, ma Paladini stava correndo verso l’arbitro, mentre questi stava indietreggiando e – quindi – il nostro tesserato ha appoggiato le mani sulla schiena del direttore di gara; è stato un appoggio, se vogliamo esagerare una spinta, ma neghiamo in modo assoluto che Paladini abbia picchiato l’arbitro e – ribadiamo – ci sono tanti testimoni dell’accaduto. Paladini è il classico bravo ragazzo, gioca da anni in FIGC e credo che sia molto facile elencare la storia delle sue espulsioni dirette: nessuna. Ovviamente non giustifichiamo l’accaduto, una spinta nei confronti dell’arbitro è comunque grave e Paladini sarebbe stato squalificato, ma per due o tre gare, certamente non per un anno.

 

Nelle nostre prime tre partite in FIGC (arrivando dall’ACSI) abbiamo subito 4 espulsioni di cui due assolutamente inesistenti, in gare estremamente corrette e senza animosità. Accettando e comprendendo eventuali errori arbitrali – anche loro sono in terza categoria – non vorremmo che ci fosse qualsivoglia pregiudizio nei nostri confronti da parte degli arbitri, a maggior ragione dopo questi fatti. Siamo una società seria, che ha fatto tanti sacrifici per giocare questo campionato e che si vanta di avere ragazzi seri tra i propri tesserati e che è pronta a prendere le distanze e a condannare chi commette errori.

 

Come primo istinto dopo aver letto la squalifica avremmo voluto ritirare la squadra, ma ci teniamo a dimostrare sul campo che ci siamo iscritti per fare il nostro campionato, comunque vada, al meglio delle nostre possibilità sia dal punto di vista calcistico che comportamentale.

Queste parole non cambieranno l’esito della gara, ma ci tenevamo a darvi la reale versione dei fatti.

 

Saluti

Il presidente

Roberto Cravero

 

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