Appello di Coldiretti Cuneo alla Regione: “Ancora fermi i contributi PSR relativi al 2015-2016, le imprese non possono più attendere”

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Snellire le procedure burocratiche e accelerare i tempi di erogazione dei fondi del PSR 2014-2020: è quanto Coldiretti Cuneo, in pieno accordo con la Federazione del Piemonte, chiede alla Regione, evidenziando come le maggiori criticità riguardino le misure 10 sull’agroambiente, 4 e 6 sugli investimenti strutturali e sull’insediamento di giovani imprenditori.

 

Verificando i dati e le proiezioni in possesso di Coldiretti Cuneo, il quadro che risulta è preoccupante. I meccanismi a cui devono aderire le imprese agricole per poter ricevere i finanziamenti previsti dalle varie misure del PSR 2014-2020 sono insostenibili. A seguito delle lungaggini burocratiche, legate a presentazioni e rendicontazioni sempre più complesse e alla durata delle istruttorie, dalla richiesta dei finanziamenti al momento in cui vengono assegnati alle aziende passano tempi ingiustificati. Ad esempio, la maggior parte dei finanziamenti legati alle misure strutturali, di fondamentale importanza per l’avvio delle nuove giovani imprese, non sono ancora stati erogati. Dal 2016, anno di presentazione delle domande, ad oggi mancano all’appello oltre 21 milioni di euro per lavori richiesti a finanziamento: non sono stati pagati per motivi legati essenzialmente ad aspetti amministrativi.
Analogamente, si può dire per le misure agroambientali, (che riguardano l’agricoltura biologica e quella di montagna) che coinvolgono oltre 5mila aziende associate a Coldiretti, che hanno intrapreso negli anni pratiche colturali ecosostenibili. Al momento non sono ancora stati assegnati in toto i contributi previsti per il 2016 per un importo di oltre sette milioni di euro.

 

Chiediamo alla Regione – concludono Delia Revelli, presidente e Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo –  di intervenire su queste misure con urgenza, accelerando le procedure, per concretizzare i contributi che spettano alle imprese. Poco più del 6 per cento delle risorse previste dal Psr è stato utilizzato dalla Regione ed al termine del 2018 ci sarà una prima verifica da parte della Commissione Europea: il rischio concreto è che il Piemonte non riesca a erogare tutti i fondi che ha a disposizione entro i tempi previsti”.

 

 

cs