I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Novi Ligure hanno tratto in arresto due uomini di nazionalità marocchina resisi responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il primo dei due, S.K.E.I., di 31 anni, già noto ai militari operanti che lo avevano tratto in arresto da poco tempo, e residente a Novi Ligure, era stato notato nei pressi di un vecchio stabile di via Stefano Canzio, dove, come anche segnalato da alcuni privati cittadini, si verificava da qualche tempo un via vai di giovani non noti come residenti in zona.
Dopo mirati servizi, i militari hanno notato che il trentunenne marocchino era arrivato in scooter occultando qualcosa all’interno di una cassetta del gas posta a ridosso del predetto stabile, verificato poi essere sostanza stupefacente di tipo cocaina. È stato accertato quindi che il via vai era presumibilmente dei suoi acquirenti, uno dei quali è stato fermato e ascoltato dai militari. L’uomo ha ammesso di essersi recato dove il cittadino marocchino gli aveva indicato ed avere effettivamente acquistato da lui lo stupefacente.
I militari hanno quindi tratto in arresto il cittadino marocchino che, condotto in caserma, è stato trovato in possesso di numerose banconote di diverso taglio, per un totale di 220 euro, poste sotto sequestro perché ritenute guadagno dell’attività illecita.
L’uomo, processato sabato per direttissima, si trova attualmente in carcere ad Alessandria, in attesa di essere sottoposto agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Inoltre su ordine del Tribunale di Alessandria, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Novi Ligure hanno condotto in carcere, in stato di arresto, D.I., cittadino marocchino di 25 anni, già indagato dagli stessi militari per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nell’ambito di un’articolata indagine, denominata convenzionalmente “Stelvio”, che aveva portato, a ottobre e a dicembre del 2016, al rinvenimento di grossi quantitativi di stupefacente. Le indagini dei militari, focalizzate sulla sua condotta, hanno fatto sì che la magistratura alessandrina gli comminasse la misura della custodia cautelare in carcere per il pericolo di reiterazione del reato.
c.s.