Caso bcc – Bene Vagienna, scrive l’ex Direttore Generale Silvano Trucco

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera giunta in redazione dall’ ex Direttore Generale Silvano Trucco della Bene Banca , in merito alla questione della bcc cuneese commissariata nel maggio 2013 e restituita in bonis al territorio ed ai propri soci in tempi record, tanto da passare alla storia per il caso di commissariamento più veloce (12,5 mesi) del sistema bancario italiano dal 1936 ad oggi.

La presente viene inviata per completezza di informazione, nonchè integrazione della precedente comunicazione in ordine al deposito dell’istanza di archiviazione da parte del PM dott.ssa Carla Longo, alla quale non sono seguiti interventi in opposizione.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Emanuela DUFOUR, condividendo integralmente le motivazioni del Pubblico Ministero, ha ritenuto la notizia di reato infondata e conseguentemente ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico del sottoscritto.
Le ipotesi di reato contestate, ossia concorso in appropriazione indebita e falso interno bancario, erano ascrivibili rispettivamente a due serie di pratiche di affidamento deliberate dagli Organi facoltizzati della Bene Banca negli anni 2011 e 2012. Addirittura, al momento della notifica dell’avviso di garanzia (24.8.2016), per il capo di imputazione di una di esse risultava interamente decorso il termine di prescrizione di legge, con conseguente estinzione del reato stesso.
In ogni caso il PM ha rilevato come risultino del tutto infondate nel merito le contestazioni mosse per entrambe le fattispecie addebitate, poiché non risultano integrati gli elementi costitutivi delle ipotesi di reato.
In ordine ad una imputazione, per il PM “la pratica è stata trattata in maniera scrupolosa ed accorta (…) considerato che, in presenza di un corretto iter di approvazione, alcuna censura può essere mossa nei confronti degli odierni indagati (…) tanto meno in capo a Trucco del tutto estraneo a tale operazione”.
Con riferimento ad altro addebito, il PM ha concluso che “analogo ragionamento possa essere effettuato con riferimento alla pratica di concessione del credito a (…) che è del tutto immune da censure poiché approvato dal CdA con un parere piuttosto stringente da parte di Trucco in un’ottica maggiormente prudenziale”.
In conclusione il PM ha “rilevato che in nessuna delle operazioni citate emergono profili penalmente rilevanti poiché difetta sotto il profilo materiale la disponibilità materiale di somme della banca, la condotta appropriativa, il vantaggio patrimoniale e, a maggior ragione, sotto il profilo psicologico, il dolo (…) e che pertanto la notizia di reato deve ritenersi del tutto infondata”.

Ad archiviazione avvenuta il sottoscritto ha potuto accedere agli atti del fascicolo che sono al momento al vaglio dei propri professionisti per valutare ogni profilo della indagine e dei “particolari prodromi” della stessa, ictu oculi ravvisabili.

I tempi sono ormai maturi affinchè venga finalmente a galla l’assoluta verità sullo strano caso del commissariamento preventivo di Bene Banca, una banca in piena salute stoppata dalla Banca d’Italia che invece ha continuato a lasciare operare altri Istituti dimostratisi poi in evidente decozione. A tal riguardo chi scrive precisa come, anche alla luce del funesto epilogo della Banca Popolare di Vicenza, la cui vicenda è in parte intrecciata con quella della bcc benese, sia auspicabile che questo caso venga compiutamente sottoposto all’attenzione della nascente commissione parlamentare di inchiesta.

Proprio in tal senso si sono intensificati i rapporti di collaborazione con un gruppo di parlamentari pentastellati, per cui l’annunciata conferenza stampa sull’argomento non è annullata, bensì rimandata al prossimo mese di settembre”.

 

Silvano Francesco Trucco

Ex D.G. di Bene Banca