Tenda Bis e reti viarie internazionali, Conticelli: “Il territorio ha bisogno di certezze e progettualità chiare”

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“Lo stop alla realizzazione del Tenda bis non può avere tempi indefiniti e non può costringere il territorio cuneese all’ennesima attesa.

Il rischio forte, con il blocco dei cantieri e l’inchiesta della Magistratura che dovrà fare il suo corso, è che passi inesorabilmente il tempo e che i cantieri restino bloccati per mesi e mesi, come è avviene da anni per la Cuneo-Asti, con una penalizzazione fortissima per le comunicazioni viarie e ferroviarie transfrontaliere”.

Lo afferma la Consigliera regionale Nadia Conticelli, presidente della Commissione trasporti a Palazzo Lascaris in occasione del convegno di sabato 29 luglio promosso dall’Uncem sulle reti e sulle comunicazioni nell’area sud-ovest del Piemonte. L’iniziativa raccoglie l’appello degli Enti locali dei due versanti, francese e italiano, per una rapida risoluzione delle gravi problematiche che hanno bloccato il cantiere e spinto la magistratura e indagare 17 persone, di cui 4 sono agli arresti domiciliari.

“I Sindaci hanno chiesto ai rappresentanti in Parlamento e alla Regione Piemonte di intervenire – spiega Conticelli – Condivido il lavoro fatto dal Ministro Delrio e dai Parlamentari Gribaudo, Esposito e Taricco al fine di chiarire al più presto le questioni aperte nei rapporti tra Italia e Francia. I Comuni vogliono tempi certi, vogliono che il cantiere possa ripartire in sicurezza e con le opere previste. C’è poco tempo da perdere nell’interesse degli operatori economici cuneesi e dell’intero Piemonte”. Conticelli è convinta della necessità di una rete viaria alpina moderna a vantaggio di tutta la Regione. “Il Tenda, così come le statali del Colle della Maddalena e dell’Alta Val Tanaro, interessata quest’ultima dall’alluvione di novembre 2016 – prosegue la Presidente della Commissione competente del Consiglio regionale – è da noi seguito in maniera prioritaria. Perché l’ammodernamento e gli investimenti su queste reti sono decisivi per evitare isolamento e marginalità di tutto il Piemonte”.